25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Area Falk

Pasini accusa: Penati mi disse che dovevo pagare il partito

«Mi disse che Di Caterina aveva il compito di portare a casa quattrini»

ROMA - «Quello di cui sono assolutamente certo è che ho pagato 4 miliardi di lire in due tranche a Di Caterina all'estero perché così mi era stato chiesto da Penati in relazione all'approvazione del piano regolatore dell'area Falck di Sesto». E' l'atto di accusa, pubblicato dal Corriere della sera, dell'imprenditore edile Giuseppe Pasini, nei confronti di Filippo Penati, alla base dell'inchiesta che ha indotto l'ex capo della segreteria di Pierluigi Bersani ed ex presidente della Provincia di Monza, a dimettersi da ogni incarico di partito e da Vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia.

Pasini, che nel 2007 è stato candidato del centrodestra sindaco a Sesto San Giuseppe, nel 2000 era il costruttore che stava per acquistare dai Falck l'area delle ex acciaierie. «Io - ha messo agli atti davanti ai pm - sono andato a chiedere a Penati se, nel caso avessi comprato l'area Falck, era possibile arrivare a una licenza. Penati mi disse che avrei dovuto dare qualcosa al partito ovvero a qualcuno».
E «a tal fine ho incontrato Penati in Comune nel 2000», il quale «mi disse che l'operazione mi sarebbe costata 20 miliardi di lire in tranche di 4 miliardi l'una» e «mi disse anche che a prendere accordi con me sarebbe venuto Di Caterina» che, «all'epoca molto amico dell'amministrazione e in particolare di Penati, aveva il compito di portare a casa dei quattrini».
«Penati - ha affermato ancora il suo accusatore - non mi disse che i soldi servivano per qualche personaggio politico più in alto, ma ho immaginato che questo potesse essere perché tutti erano interessati all'operazione».