Milanese: Autorizzare l'acquisizione dei tabulati telefonici e l'apertura delle cassette
Il Deputato del PDL informa anche il Procuratore Lepore: «Non temo la verità»
ROMA - Marco Milanese ha chiesto che la Camera autorizzi l'acquisizione dei tabulati telefonici delle sue utenze e l'apertura delle cassette di sicurezza sequestrate: la richiesta è stata avanzata dal deputato del Pdl al presidente della Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, Pierluigi Castagnetti, proprio alla vigilia della prima seduta che l'organismo parlamentare dedicherà domani alla richiesta d'arresto a suo carico avanzata dai magistrati di Napoli.
A rendere nota la richiesta trasmessa oggi sono i due legali del deputato, gli avvocati Franco Coppi e Bruno Larosa, i quali fanno sapere che di ciò Milanese ha informato il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore.
LA NOTA - «Sig. Procuratore, con riferimento ai due decreti, a firma del sostituto procuratore dott. Piscitelli, di sequestro di alcune cassette di sicurezza e di acquisizione dei tabulati telefonici relativi alle utenze telefoniche nella mia disponibilità, con la presente La informo, doverosamente, che questa mattina - ha scritto Milanese nella nota inviata a Lepore - ho chiesto alla Giunta per le immunità e le prerogative parlamentari della Camera dei Deputati e alla stessa Camera, di voler autorizzare 'celermente' quanto sollecitato dal Suo Ufficio. Ho la certezza, infatti, che le indagini approfondite e senza pregiudizi consentiranno una lettura dei fatti secondo verità, non avendo nulla da temere dalle stesse; auspicando che le investigazioni proseguano con grande celerità ed in ogni direzione, compresa quella diretta a smascherare le vere ragioni della calunnia e delle strumentalizzazioni della mia persona. Rimanendo, come sempre, a disposizione di ogni richiesta di chiarimenti da parte del Suo Ufficio, le porgo distinti saluti».
SPIRITO DI COLLABORAZIONE - Gli avvocati Coppi e Larosa aggiungono di avere «fiducia nel fatto che ogni profilo delle vicende contestate sarà presto chiarito» ed evidenziano che «a tal fine è significativo che siamo stati sempre disponibili ad aderire doverosamente ad ogni richiesta dei magistrati, sia quando l'on Milanese è stato sentito nella veste di indagato che quale persona informata. Si è sempre presentato puntualmente rispondendo ad ogni domanda degli inquirenti. Anche questa richiesta dunque si colloca nel detto spirito di collaborazione».