27 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Domani l'autopsia di Mario Cal

San Raffaele, ipotesi richiesta fallimento

La Procura di Milano vaglia l'ipotesi di richiesta di fallimento

MILANO - Giorni difficili per il San Raffaele. Nell'arco di 48 ore la Fondazione Monte Tabor ha perso la sua storica mente finanziaria, Mario Cal, che ieri ha deciso di farla finita con un colpo di pistola alla tempia. Una morte su cui si apre un fascicolo, che, in un certo senso, potrebbe anche segnare la sorte dell'istituto ospedaliero. E' proprio in base all'apertura dell'indagine penale che la Procura, secondo quanto si apprende, matura a tutti gli effetti la facoltà di valutare una richiesta di fallimento. A poter 'riunire' il destino di quello che per anni è stato il vicepresidente e il gruppo, è un articolo della legge fallimentare. La disposizione prevede infatti che l'iniziativa per la dichiarazione di fallimento competa al pubblico ministero quando l'insolvenza, in questo caso della fondazione Monte Tabor San Raffaele, «risulta nel corso di un procedimento penale».

Quello ora c'è, ed è il fascicolo, aperto contro ignoti con l'ipotesi di istigazione al suicidio sulla morte di Cal. Così come, secondo quanto si apprende, al vaglio della procura ci sarebbe l'ipotesi di avanzare un'istanza di fallimento nei confronti del San Raffaele. Per ora considerata solo un'eventualità, un'ipotesi, è stato precisato, che si potrebbe concretizzare solo nel caso in tempi ragionevoli non venisse presentato un piano di salvataggio per il gruppo su cui grava quasi un miliardo di debiti. Tutto questo mentre proseguono gli accertamenti di rito sulla morte dell'ex braccio destro di Don Luigi Verzé, Cal, sul cui corpo domani verrà effettuato l'esame autoptico. Tanti tasselli, per cercare di capire, senza pensare ad alcun mistero, semplicemente quanto lo scenario della crisi finanziaria possa essere stato forte, sul piano psicologico tanto da far arrivare il manager alla scelta più estrema.