Berlusconi: No alle preferenze, anche il Pd era d'accordo
«Questo sistema è il migliore per scegliere le persone e mantenere il bipolarismo»
ROMA - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ribadisce il suo no a una modifica della legge elettorale e, soprattutto, alla reintroduzione delle preferenze. Rispondendo a una domanda durante la presentazione del libro di Domenico Scilipoti, il premier ha spiegato di non aver «mai affrontato in maniera diretta» l'argomento e «nessuno mi ha chiesto di affrontarla».
«IL PD ERA D'ACCORDO» - «L'ultima volta che ebbi a parlarne - ha spiegato - era in un incontro pubblico con l'allora segretario del Pd, Piero Fassino, e mi disse che l'indicazione del suo partito era quella di mantenere l'indicazione candidati alle segreterie di partito». Berlusconi ha difeso la designazione dall'alto spiegando che solo così si potranno «indicare professionisti che abbiano esperienza nelle varie materie» in grado di svolgere il loro ruolo nelle varie commissioni. Inoltre - ha aggiunto - «la preferenza comporta il ritorno a certi sistemi di Prima Repubblica che abbiamo voluto evitare».
«Sono personalmente convinto - ha aggiunto Berlusconi - che questo sistema sia ottimo per mantenere il sistema bipolare, e penso che il bipolarismo sia il sistema migliore per la democrazia».
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