1 dicembre 2024
Aggiornato 18:30
Riforma della Giustizia

Su responsabilità civile delle toghe la maggioranza cerca soluzioni

Da Sisto e Contento (Pdl) emendamenti per correggere la norma Pini

ROMA - La legge Comunitaria si fa strada a fatica nell'aula di Montecitorio (seduta sospesa dopo che il relatore Gianluca Pini della Lega nord ha proposto di accantonare l'articolo 1) e sulla riforma della responsabilità civile dei magistrati si aprono possibili spiragli di modifica. Dal Pdl c'è chi propone di edulcorare e di precisare l'emendamento Pini che ha introdotto in commissione il concetto di «violazione manifesta del diritto» come causa sufficiente per far carico al singolo magistrato della sua responsabilità civile.

Finora la norma vigente prevede che un pm o un giudice possa essere chiamato a risarcimento solo in caso di «dolo o colpa grave». Concetto abolito dall'emendamento Pini, che oltre a questo cancella la clausola di salvaguardia contenuta nella legge vigente, che recita: «Nell'esercizio delle funzioni giudiziarie non può dar luogo a responsabilità l'attività di interpretazione di norme di diritto né quella di valutazione del fatto e delle prove». Pini ha cancellato questa clausola, ma l'idea che un cittadino o un'impresa possa chiedere i danni a un giudice per 'l'interpretazione' della legge, solleva molti dubbi anche nei ranghi del centrodestra.

Tra gli emendamenti presentati, c'è quello di Francesco Paolo Sisto, avvocato e deputato del Pdl, che ripristina i concetti di 'dolo e colpa grave' e inserisce la 'violazione manifesta del diritto' come causa aggiuntiva di responsabilità. Inoltre, riecheggiando la formulazione della sentenza europea Traghetti del Mediterraneo che ha messo in moto il meccanismo della procedura d'infrazione Ue contro l'Italia (ragione per la quale la materia è inserita nella legge comunitaria) precisa, in un comma aggiuntivo, che «costituisce violazione manifesta del diritto il non aver valutato tutti gli elementi» della causa e in particolare «del grado di chiarezza e precisione della norma violata, del carattere intenzionale della violazione e della scusabilità o inescusabilità dell'errore di diritto». Si esercita sullo stesso terreno anche Manlio Contento, altro avvocato e deputato del Pdl, relatore della riforma costituzionale della giustizia, nella quale è contenuta una norma che riforma la responsabilità delle toghe. Contento in alcuni emendamenti introduce i concetti di «errore inescusabile» e «negligenza inescusabile», fissando dei limiti giuridici più definiti alla possibilità di chiamare in causa un giudice o un pm per le decisioni assunte.

Non esiste per ora un orientamento ufficiale del Pdl, e il Governo si riserva di fare le sue valutazioni prima di esprimere il parere su alcuni emendamenti, fra i quali ci sono certamente quelli che riguardano l'articolo 18 della Comunitaria.