2 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Inchiesta P4

Finocchiaro: Per una legge sulle intercettazioni seria si parta da ddl Pd

La Presidente dei Senatori: «No al decreto e al ddl Mastella: garantire insieme privacy e inchieste»

ROMA - «Serve una legge che eviti questa deformazione ma permetta alla magistratura di continuare ad usare le intercettazioni come fondamentale strumento di indagine. Questo è un principio sacrosanto. E l'equilibrio tra questi due punti cardine è contenuto nel nostro ddl depositato in Senato. Per discutere partiamo da lì, se vogliamo ragionare seriamente e non strumentalmente». La presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro circoscrive l'ambito dell'apertura del Pd ad una nuova legge sulle intercettazioni, alla luce delle paginate di verbali dell'inchiesta sulla P4 sulla stampa. «Leggo oggi di dialogo o di aperture del PD. Non c'è dialogo e non ci sono aperture. C'e' un modo serio di affrontare le questioni. Il nostro ddl è un serio punto di partenza. Le altre sono chiacchiere interessate», ha detto.

«Torniamo a parlare di provvedimento sulle intercettazioni ora perché i giornali pubblicano, legittimamente visto che sono atti pubblici, intercettazioni usate dai magistrati nel corso di indagini sulla cosiddetta P4. Da quella inchiesta - ha sottolineato Finocchiaro - emerge un quadro di relazioni di potere che riguardano governo e maggioranza davvero inquietante. E questo è il primo dato. Che l'opinione pubblica deve conoscere. Poi è evidente che vengono pubblicate anche intercettazioni che non hanno rilievo penale e che sarebbe il caso non venissero pubblicate. E noi, il Pd, siamo perché questo tipo di intercettazioni non vengano pubblicate».

Ma «per risolvere questo problema - ha detto ancora la capogruppo Pd - non servono decreti (abbiamo discusso per mesi in parlamento e poi tutto si è fermato e ora perché scoppia uno scandalo che riguarda il governo facciamo un decreto?), ne' serve riesumare vecchi testi come quello Mastella. La discussione non parte da zero. Se si vuole una legge seria noi ci siamo. Ma questa non può essere una leva contro la giustizia e il diritto di informazione. Siamo i primi a volere la tutela dei diritti delle persone. Ma vogliamo anche che le indagini non si fermino. ».