29 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Oggi la direzione del partito

Pd, per Bersani gli iscritti devono contare di più

Nel partito si pensa ad un albo. Confronto anche su manovra e primarie

ROMA - Formalmente oggi si dovrebbe parlare soprattutto di assetto del partito alla direzione Pd, ma il momento politico è delicato ed è difficile pensare che il segretario Pier Luigi Bersani non dedichi nella sua relazione passaggi significativi alla maggioranza, allo stato dei conti pubblici e alle prospettive della legislatura, con un passaggio sui costi della politica, progetto sul quale il Pd intende impegnarsi. In ogni caso, l'ordine del giorno ufficiale prevede una discussione sulla «forma di democrazia» che il Pd cercherà di proporre per il dopo-Berlusconi e, a cascata, sulla forma-partito e, quindi, anche sulle primarie. Si tratta di quella «messa in sicurezza» delle primarie di cui Bersani ha parlato più volte: si cercherà di proporre strumenti che limitino il rischio di un ripetersi del caso-Napoli, per esempio. Si tratta di capire se la «messa in sicurezza» finirà per tradursi in una 'stretta' sulle primarie.

Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria, da tempo lavora al dossier, valutando le possibili ipotesi in campo. L'obiettivo del segretario è quello di un partito in cui gli iscritti e i militanti contino di più, e quindi di trovare gli strumenti per dargli un peso maggiore nelle consultazioni interne, a cominciare dall'elezione dei dirigenti locali. Si parla di un albo degli elettori, peraltro già previsto dallo statuto, da usare però come filtro per selezionare il corpo elettorale: in altre parole, qualcuno parla di limitare le possibilità di votare alle primarie solo a chi è iscritto all'albo degli elettori. Tesi che la minoranza di Walter Veltroni non apprezza, sostenendo che in questo modo si restringerebbe troppo la partecipazione.

D'altro canto, le primarie contestate e annullate a Napoli non possono essere dimenticate. Bersani ripete che per difendere le primarie bisogna correggere i difetti che hanno mostrato; e, aggiunge, se è giusto sollecitare la partecipazione più ampia, non si può nemmeno ignorare che chi sceglie di prendere la tradizionale tessera di partito deve vedere in qualche modo riconosciuto il suo impegno, superiore a quello di chi vota solo alle primarie. Qualcuno ipotizza che, per esempio, il segretario del partito debba essere eletto solo dagli iscritti, mentre il leader della coalizione e candidato premier può essere scelto da una platea più ampia.

Ma anche la scelta di ricorrere alle primarie sarà oggetto di discussione: si fanno sempre? Per tutte le cariche? E quando c'è una coalizione? Tutte domande alle quali si dovrà dare una risposta. Bersani, secondo quanto si apprende, illustrerà un pacchetto abbastanza 'aperto', che verrà poi esaminato in tutti i circoli del Pd e che sarà quindi portato alla sintesi finale in autunno.