19 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Governo | Maggioranza

Frattini: Nessuno scandalo per uffici ministeri al Nord

«Anche al Sud, se sono sedi di rappresentanza con effetto simbolico»

LUSSEMBURGO - Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha detto oggi a Lussemburgo di non considerare «scandalosa» la proposta di trasferire sul territorio, al Nord o anche al Sud, degli uffici di rappresentanza dei ministeri, che avrebbero un valore simbolico; «non è possibile», ha aggiunto invece, «esportare da Roma i ministeri in quanto tali, con le famiglie» degli impiegati.

«C'è un principio costituzionale su cui non si puo' discutere: la sede del governo è a Roma». Tuttavia, ha detto Frattini durante una conferenza stampa alla fine del Consiglio Esteri dell'Ue, «se si parla di uffici politici e di rappresentanza non ci trovo niente di strano: simbolicamente può dimostrare che in uno Stato che si avvia a diventare federale, un ministro puo' avviare un negoziato anche non da Roma».

Dopo uno scherzoso avvertimento ai giornalisti («non riuscirete a farmi litigare con la Lega Nord«), Frattini ha osservato che la proposta del Carroccio di trasferire quattro ministeri a Monza «non ha avuto il massimo di applausi ai leghisti», anche perché, ha sottolineato, «sarebbe come esportare da Roma al Nord apparati che loro hanno sempre visto come esempi di burocrazia».

Ma «non mi porrebbe problemi», ha detto il ministro,il distaccamento sul territorio di «qualche ufficio di rappresentanza». Insomma, ha continuato, «non è che domani il ministero dell'Economia si trasferisce da via Nazionale a Monza; ma se una riunione si svolge a Milano invece che a Roma, non c'è da preoccuparsi». Ci sarebbe un «effetto simbolico» e «un senso politico» a dimostrare che «in un sistema che va verso il federalismo, un ministro può avviare un dialogo senza essere a Roma». Alla domanda se questo ragionamento possa riguardare anche il Sud, il ministro ha risposto. «Assolutamente sì: per esempio, si è parlato di un ufficio a Napoli per il ministro Carfagna. Mi chiedo perché no?«