Ultimatum di Bossi: Al Nord quattro ministeri
Cisl-Uil chiedono la riforma del fisco: «O Governo a casa». Lega d'accordo
ROMA - Un vero e proprio ultimatum, quando manca meno di un giorno a Pontida. Umberto Bossi fa salire la tensione in visto del raduno del Carroccio in agenda per domani. Domani a Pontida, annuncia da Bergamo il senatùr, la Lega chiederà il decentramento di quattro ministeri: quello del Lavoro a Milano e quelli della Semplificazione, delle Riforme e dell'Economia a Monza.
RIFORMA DEL FISCO - Parole destinate a far salire, anche nel Pdl, la preoccupazione per la tenuta della maggioranza. Già stamane erano arrivati altri segnali sul fronte fiscale. Cisl e Uil avevano invocato una riforma del fisco. Altrimenti il governo «se ne può pure andare», avevano scandito Angeletti e Bonanni. E proprio il segretario generale cislino aveva minacciato: senza riforma sarà sciopero generale.
Poco dopo Roberto Calderoli, il ministro considerato più vicino a Giulio Tremonti, ha rilanciato l'avvertimento e messo di fatto in gioco il suo stesso incarico nell'esecutivo. Ancora qualche ora e il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha ribadito la richiesta al governo di varare la riforma fiscale «in tempi rapidi», sottolineando che si tratta di una necessità ancora più sentita visto che sindacati «non ideologici» come Cisl e Uil chiedono la stessa cosa.
Tutto questo quando mancano poche ore a Pontida e all'atteso intervento di Bossi. Poi toccherà a Silvio Berlusconi elaborare una sintesi da presentare al Parlamento in vista della verifica della maggioranza, in agenda la prossima settimana. Sintesi che dovrà tenere insieme il pressing leghista, la volontà di rilanciare l'immagine e la popolarità del governo, ma pure la prudenza tremontiana. Anche alla luce dei recenti avvertimenti delle agenzie di rating, che tengono sotto osservazione i conti pubblici italiani.
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