26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Referendum del 12 Giugno

Scheda grigia per dire sì o no alle centrali nucleari

Il sì impedisce ritorno Italia al nucleare, il no lo avalla

ROMA - Il quesito sul nucleare, su cui gli italiani sono chiamati a votare nel referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno, punta ad abrogare la norma che riapre alla realizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione nucleare. Agli elettori sarà consegnata una scheda grigia. Si tratta del cosiddetto «referendum sul nucleare», tema oggi giorno particolarmente scottante, dopo quanto accaduto a seguito del terremoto in Giappone. La celebrazione del referendum è stata confermata dalla Cassazione, nonostante l'approvazione lo scorso 18 maggio da parte del Parlamento del dl omnibus che prevede una «sospensione a tempo» del piano di costruzioni di nuove centrali, dopo il disastro di Fukushima.

L'INTERVENTO DI BERLUSCONI - «Riteniamo che sotto la spinta emotiva, gli elettori boccerebbero il ritorno al nucleare - aveva spiegato apertamente il premier Silvio Berlusconi motivando l'intervento normativo con decreto - e, per questo, prevediamo di fermare per almeno un anno la costruzione di centrali, convinti che l'emotività in futuro non condizionerà più una scelta energetica fondamentale».

CHI E' PER IL SI - Il sì, oltre che dai promotori fra i quali ci sono Italia dei Valori insieme a Verdi, Viola e le principali associazioni ambientaliste, da Greenpeace a Legambiente, è sostenuto apertamente anche da Pd, Fli, Api, Sel, Federazione Sinistra, Udc, Verdi. Pdl e governo, più che al no, puntano al non raggiungimento del quorum.
Il testo definitivo del quesito sarà reso noto nei prossimi giorni poichè la Cassazione ne ha chiesto la riformulazione alla luce degli ultimi interventi normativi.