2 maggio 2024
Aggiornato 18:30
Lega: « Andiami avanti». Polverini: «Mai»

Ancora scontro sui Ministeri al Nord

Il Ministro leghista Calderoli avverte il Governo: «No representation? no taxation»

ROMA - «Ministeri al Nord dopo i ballottaggi». Il titolo in prima pagina del quotidiano 'La Padania', organo ufficiale del partito di Umberto Bossi è la conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, che la questione del trasferimento sopra il Po di alcune sedi di dicastero per il Carroccio è tutt'altro che «un caso chiuso» e comunque circoscritto «al trasferimento di alcuni Uffici di Dipartimenti della Presidenza del Consiglio», come ha tentato di derubricare lo scontro fra Carroccio e Pdl il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella lunga puntata di Porta a Porta , con lui ospite unico.
Linea su cui la Lega va avanti ed è Roberto Calderoli a mandare «l'ultimo avviso ai naviganti» per annunciare che senza ministeri al Nord sono le tasse a rischiare: No representation? No taxation.

Insomma il Carroccio, come spiega oggi la Padania, «non molla la presa. La partita sarà dura. Ma verrà riaperta solo dopo la chiusura delle urne per i ballotaggi». A dispetto della «lobby trasversale dei 'romanisti'» ed in attesa che sia lo stesso Berlusconi a presentare «la soluzione di compromesso a cui lavora». Lobby o non lobby che il 'no' al trasferimento dei ministeri al Nord, contro il quale il sindaco di Roma Pdl Gianni Alemanno ha già ottenuto un voto del Campidoglio ed ora è determinato ad ottenere altra esplicita pronuncia dal Parlamento nazionale, sia trasversale tornano a dimostrarlo la Governatrice di centrodestra del Lazio Renata Polverini e il Presidente Pd della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

Polverini: «No a qualsivoglia trasferimento» - «Le sedi di rappresentanza di ministeri nelle Regioni di cui al massimo parla il Presidente Berlusconi - ha detto Polverini, intervistata dal Messaggero di fatto ci sono già. Io come Governatore ho ricevuto dagli elettori del Lazio un milione e mezzo di voti: dirò un milione e mezzo di no, invece, al trasferimento di sedi di ministeri da Roma. Il Consiglio Regionale - preannuncia- farà come il Consiglio comunale: dirà no a qualsivoglia trasferimento. E poi voglio vedere cosa faranno i parlamentari eletti nel Lazio: possiamo arrivare a chiedere un voto delle Camere».
«Nella contrarietà allo spostamento dei ministeri da Roma - si associa ad Alemanno e Polverini il presidente della Provincia di Roma di centrosinistra Zingaretti, allo stesso quotidiano romano-non c'è nulla di campanilistico. Quelle della Lega sono chiacchiere in libertà, solo il segno del fallimento di Bossi. Siamo davanti a un intendimento del tutto folle che provoca un aumento sicuro della spesa pubblica e che comunque non è praticabile se non trascorsi decenni...».