19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
In Cda dibattito su sanzioni Agcom

La Rai verso il rinvio delle nomine

Berlusconi: «La è sanzione una follia, non credo si pagheranno»

ROMA - Le nuove nomine in Rai risultano oggi all'ordine del giorno del Consiglio d'amministrazione ma potrebbero non essere messe ai voti: formalmente per mancanza di tempi tecnici (i curricula dovevano essere consegnati entro ieri mattina), in sostanza per mancanza di accordo sul pacchetto che il Direttore Generale Lorenza Lei aveva intenzione di far approvare: erano previste due direzioni di primo piano, la nuova Intrattenimento per Piero Gaffuri (ma sembrava andasse al vice direttore Giancarlo Leone) e quella Risorse umane con l'arrivo di Carlo Nardello al posto di Luciano Flussi dirottato alla Radiofonia al posto di Bruno Soccillo, a sua volta destinato ai Corrispondenti esteri. Nel pacchetto erano previste anche le Direzioni per Risorse Tv per Valerio Fiorestino, già vice direttore del settore con Lorenza Lei vice direttore generale, e Finanza e Pianificazione con Fabio Belli.
Nei piani della Lei anche la Direzione del Tg2 con Susanna Petruni e quelle delle reti, con la Lega che spingerebbe per Gianluigi Paragone a Raidue, e Maria Pia Ammirati che sostituirebbe Paolo Ruffini a Raitre. Partite delicate, specie quella della Terza rete, dove Ruffini è stato reintegrato con una sentenza del giudice del lavoro.

Clima tempestoso in Cda ieri anche per la pesante sanzione inflitta dall'Agcom a Tg1 e Tg2 per le interviste al Premier. Un dibattito, a quanto si apprende, che ha visto posizioni diverse, con l'opposizione che ha chiesto che l'azienda possa rivalersi sui direttori: richiesta a fronte della quale la Dg Lei avrebbe preso tempo, mentre il Presidente Garimberti avrebbe ribadito la necessità che l'azienda si ponga super partes e sia in grado di evitare sanzioni come quella decisa lunedì dall'Authority.

E mentre al Tg1 scoppia il nuovo caso anti-Minzolini con la rinuncia di Elisa Anzaldo a condurre il Tg della notte perchè non si riconosce nella linea editoriale e accusa il direttore di parzialità, il premier in un'altra intervista a Porta a Porta andata in onda ieri sera, ha definito «una follia» le sanzioni comminate dal Garante ai telegiornali che hanno mandato in onda le sue interviste. «C'è un sistema folle che si chiama par condicio, una norma liberticida». Decisione presa «non in consiglio dove c'è parità, ma in una commissione dove la sinistra ha la maggioranza. Come può esserci giustizia se l'organo è squilibrato politicamente?». Una cosa - a detta di Berlusconi - «che succede anche in altri organismi che dovrebbero essere di garanzia e che non lo sono».