«No alla finanza della speculazione senza limiti»
La preoccupazione del Pontefice: «Produce effetti dannosi anche su cibo, acqua e terra»
CITTÀ DEL VATICANO - Il Papa è preoccupato per i «fenomeni legati ad una finanza che, dopo la fase più acuta della crisi, è tornata a praticare con frenesia dei contratti di credito che spesso consentono una speculazione senza limiti». Benedetto XVI ha espresso i suoi timori durante un discorso rivolto ai partecipanti al Congresso internazionale promosso dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace nel 50esimo anniversario della Mater et Magistra.
PREOCCUPAZIONI - «Fenomeni di speculazione dannosa - chiosa il Pontefice - si verificano anche con riferimento alle derrate alimentari, all'acqua, alla terra, finendo per impoverire ancor di più coloro che già vivono in situazioni di grave precarietà. Analogamente, l'aumento dei prezzi delle risorse energetiche primarie, con la conseguente ricerca di energie alternative guidata, talvolta, da interessi esclusivamente economici di corto termine, finiscono per avere conseguenze negative sull'ambiente, nonché sull'uomo stesso».
Il Papa parla dunque di «giustizia sociale mondiale» ma anche di «distribuzione equa delle risorse materiali ed immateriali, di globalizzazione della democrazia sostanziale, sociale e partecipativa». Per questo, «è indispensabile che la nuova evangelizzazione del sociale evidenzi le implicanze di una giustizia che va realizzata a livello universale».
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