Libia, il Colle «sonda» il Pd e Terzo Polo
Napolitano auspica un segnale d'unità delle Camere: «Privilegiare l'interesse del Paese e non la campagna elettorale»
ROMA - L'Italia deve mostrarsi unita sulla missione militare in Libia che si colloca nel solco degli impegni assunti con Onu e Nato: è questa la preoccupazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, secondo alcune fonti parlamentari, stamani avrebbe avuto contatti telefonici con esponenti dell'opposizione, Pd e Terzo Polo. Non ci si può permettere, insomma, che il voto del 3 maggio sulle mozioni offra al mondo l'immagine di un Paese diviso. E la campagna elettorale - considerazione anche questa molto cara a Napolitano - deve restare al di fuori di impegni e considerazioni di interesse nazionale che sono prioritarie.
Fonti del Pd alla Camera negano che ci siano stati contatti ma altri ambienti democratici assicurano che in mattinata, prima della presentazione della mozione, c'è stato modo di uno scambio di vedute con il Colle. Nell'occasione il Pd ha spiegato che il documento che si apprestava a presentare ricalcava la linea tracciata dallo stesso presidente nei giorni scorsi. Insomma, nessun conflitto su questo.
Anche l'Udc, che sta lavorando insieme a tutto il Terzo Polo a una mozione nella quale si parla esplicitamente di «aumentare la flessibilità operativa» dei caccia italiani «con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico», avrebbe avuto contatti con il Quirinale. Nell'Idv, invece, sembra prevalere la linea 'anti-bombardamenti' anche se nelle ultime ore alcuni esponenti non di secondo piano del partito avevano mostrato perplessità rispetto a una posizione «in contrasto», tra l'altro, con gli orientamenti espressi più volte dallo stesso Napolitano.
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