3 maggio 2024
Aggiornato 10:00
Emergenza immigrati

Berlusconi in missione in Tunisia: Rispettare patti

E sul processo breve: «Persi 5 giorni». Lunedì c'è udienza Mediatrade

ROMA - «I patti vanno rispettati», va ripetendo Silvio Berlusconi. Molto infastidito, oltre che preoccupato, per l'emergenza immigrazione e i flussi provenienti dalla Tunisia. Questo il presidente del Consiglio andrà a dire di persona, lunedì prossimo, ai vertici del governo tunisino, come annunciato oggi in consiglio dei ministri. Un'ipotesi poi confermata nel pomeriggio, quando è stata pianificata e resa ufficiale la «missione» a Tunisi.

Siccome la pressione migratoria sembra non allentarsi, il Cavaliere ha convocato a sera un vertice di governo a Palazzo Grazioli. Con lui hanno ragionato dell'emergenza anche i ministri La Russa, Maroni e il pugliese Fitto. Proprio Fitto ha rappresentato le esigenze della Puglia e discusso del «caso Manduria», prima che al vertice giungesse il dimissionario sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, oggi sostenuto ufficialmente nella sua battaglia dai parlamentari alemanniani, che non hanno mancato di contestare nel corso di una riunione pomeridiana la linea di Maroni e quella che considerano l'egemonia leghista in materia d'immigrazione.

Lunedì Berlusconi volerà dunque in Tunisia. Lo stesso giorno in cui il Presidente del Consiglio aveva in agenda per le 10 del mattino - nell'Aula del Tribunale di Milano - l'udienza preliminare del processo Mediatrade, dove il pm illustrerà la richiesta di rinvio a giudizio che riguarda il premier e altri 11 imputati.

Ma non è solo il dossier immigrazione a preoccupare il presidente del Consiglio. Il malessere per quanto accaduto ieri a Montecitorio, riferiscono fonti vicine al Cavaliere, non sarebbe stato nascosto da Berlusconi in un incontro con La Russa nel pomeriggio. Il premier si è detto convinto che con la bagarre in Aula siano stati persi «cinque giorni preziosi». I parlamentari ex An non nascondono il momento difficile, ma dietro anonimato ricordano: «La nostra è una pattuglia di molte decine di parlamentari, siamo decisivi».