20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Immigrati

A Lampedusa è emergenza umanitaria e politica

Il Presidente della Sicilia Lombardo: «Il governo ha fallito, mi appello a Napolitano». Cicchitto: «Di questa emergenza deve farsi carico tutta la Comunità europea»

ROMA - La crisi 'umanitaria' a Lampedusa si intreccia con la polemica politica. Nell'isola è ormeggiata in porto la motonave 'Catania' del gruppo Grimaldi che in serata dovrebbe imbarcare 850 immigrati da trasferire a Taranto, nel centro di Manduria. Domani dovrebbe far ritorno a Lampedusa la nave San Marco della marina militare per il trasporto di altri immigrati. Gli ultimi due barconi intercettati la scorsa notte con un totale di circa 600 persone, con donne bambini e neonati, sono stati dirottati a Linosa in alternativa a Lampedusa che non è in grado in queste ore di poter accogliere altre decine di persone vista la situazione critica sull'isola. Si calcola che nelle ultime 24 ore siano arrivati a Lampedusa oltre 1.200 persone.
Se non ci saranno altri sbarchi nella notte il numero di immigrati sull'isola potrebbe scendere di un migliaio di unità tra oggi e domani. Intanto, tra la protesta dei comuni del catanese e l'emergenza arrivi dal Nord Africa, sembra «affondato» il progetto del ministro dell'Interno Roberto Maroni di creare a Mineo un villaggio della solidarietà per i profughi e i richiedenti asilo, una sorta di super CARA in Sicilia.

LOMBARDO - Oggi è stato il governatore della regione Sicilia, Raffaele Lombardo a parlare di fallimento del progetto. Per Lombardo «l'azione del Governo non può che definirsi incredibile e inadeguata». «Nei prossimi giorni - ha proseguito Lombardo - chiederò di partecipare al consiglio dei ministri, ordinario o straordinario che sia, purchè abbia come primo ordine del giorno l'emergenza a Lampedusa. Porterò con me a Roma le foto che ho scattato sull'isola stamattina, affinchè l'intero Governo possa rendersi conto della situazione, e prendere coscienza della necessità di un impegno per risolverla».
«Dire che l'isola è stata invasa dai tunisini senza una dichiarazione di guerra non è tanto errato - ha detto ancora Lombardo -. Anche per questo chiederò al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un incontro. Con lui ci incontrammo già due anni fa, sempre per parlare di immigrati, e quell'incontro fu produttivo». I toni delle polemiche politiche sono esasperati.

CICCHITTO - Se infatti il Pdl ha chiesto all'Unione europea di farsi carico dell'emergenza immigrazione, il Pd ha contestato l'atteggiamento del nostro governo per quanto riguarda la gestione della vicenda, definita come frutto di «improvvisazione».
«E' evidente - ha spiegato Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera - che sull'Italia ed in modo particolare su Lampedusa e sulle isole meridionali si stanno scaricando le conseguenze sociali di una profondissima crisi politica in corso in alcuni Paesi del Mediterraneo. Fra coloro che arrivano in Italia esiste una ristretta minoranza di rifugiati politici e una larga quota di immigrazione clandestina, ragione per la quale è evidente che di questa emergenza deve farsi carico tutta la Comunità europea».

LIVIA TURCO - Posizione differente da quella di Livia Turco, presidente del Forum Immigrazione del Pd: «Continua lo spettacolo indecoroso del governo che, su un tema cruciale come quello dell'immigrazione, continua nell'improvvisazione e continua a dividersi. Noi ribadiamo che, innanzitutto, gli immigrati che arrivano devono essere accolti, identificati e curati attraverso una redistribuzione di responsabilità tra tutte le Regioni e i comuni italiani. E' necessario, quindi, rafforzare gli accordi bilaterali con la Tunisia. Il governo ci dica quali sono i punti rinegoziati nell'accordo, al di là degli annunci propagandistici».

CASINI - Pier Ferdinando Casini, leader Udc, ha invocato per le prossime ore «un piano straordinario altrimenti, saremo invasi mentre il resto dell'Europa resterà a guardare la scena tenendo le dovute distanze».