La Russa: L'Italia metterà a disposizione sette basi
Berlusconi: «Ogni decisione presa con Napolitano». Frattini: «Metteremo a disposizione le basi ma anche altro. Dobbiamo essere presenti in un territorio che ci riguarda da vicino». Ma Bossi si dissocia: «Sto con la Germania»
ROMA - Secondo il ministro della difesa La Russa, «l'Italia ha una forte capacità di neutralizzare i radar di ipotetici avversari. Possiamo intervenire in ogni modo con la sola tassativa esclusione di interventi via terra». Il ministro lo ha detto in audizione al Senato spiegando i contenuti della nuova risoluzione Onu sulla Libia. La Russa ha comunqune chiarito che per il mantenimento della no-fly zone «serve l'intervento della Nato, perchè l'attuazione di questa zona comporta un dispiegamento di mezzi oneroso e impegnativo da tutti i punti di vista». Quindi, ha concluso, «tre o quattro Paesi non possono farcela da soli a controllare capillarmente la zona».
AMERICANI E INGLESI HANNO GIÀ CHIESTO LE NOSTRE BASI - Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha chiarito al Senato che le basi interessati nell'azione nei confronti della Libia saranno: Amendola, Aviano Decimo Mannu, Sigonella, Trapani, Gioia del Colle e Pantelleria». «Americani e inglesi hanno già chiesto alcune di queste basi».
BERLUSCONI: OGNI DECISIONE PRESA IN ACCORDO CON NAPOLITANO - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha riferito al Consiglio dei ministri che «ogni decisione» sulla crisi in Libia «viene adottata in accordo con il presidente della Repubblica» e che «il Parlamento sarà costantemente informato ai fini delle decisioni che intenderà adottare». Lo rende noto il comunicato emesso al termine della riunione dell'esecutivo. «Parlamento sarà costantemente informato».
FRATTINI: METTEREMO A DISPOSIZIONE NON SOLO LE BASI - L'Italia metterà a disposizione «le proprie basi e non solo» per l'attuazione della risoluzione Onu sulla Libia. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini nel corso di un'audizione al Senato. Frattini ha inoltre spiegato che il vertice di domani a Parigi vedrà riuniti «esponenti della Lega Araba e dell'Unione Africana. Due membri della Lega Araba hanno infatti comunicato adesione a missione Libia: Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Poi - ha aggiunto - saranno presenti 4 Paesi membri del G8 e altri come Spagna Polonia e Danimarca che hanno dichiarato di volersi attivamente impegnare nell'attuazione della risoluzione 1973».
DOMANI VERTICE A PARIGI - Insomma, per Frattini il vertice di Parigi «permetterà di far coagulare un consenso internazionale». Il ministro ha poi rivendicato la «piena adesione dell'Italia e la necessità di partecipare attivamente all'attuazione della risoluzione Onu».
Quindi, ha detto «metteremo a disposizione l'uso delle nostre basi, ma non solo. Questo - ha detto infatti il ministro - in primo luogo per marcare la condivisione della sostanza. Secondo, vogliamo essere ben presenti in un territorio che ci riguarda da vicini. Terzo, dobbiamo rimarcare la piena lealtà alla linea occidentale, al patto Atlantico e alla Ue. Queste le ragioni per cui il Cdm ha adottato la decisione di oggi».«Domani riunione a Parigi con Lega Araba e Unione africana».
I RIBELLI: IL CESSATE IL FUOCO E’ UN BLUFF, LE INCURSIONI DI GHEDDAFI CONTINUANO - Nonostante la proclamazione di un cessate il fuoco da parte del governo di Tripoli, le truppe fedeli al leader libico Muammar Gheddafi starebbero continuando a bombardare Misurata: lo hanno reso noto fonti dell'opposizione libica, citate dalla rete satellitare araba Al Jazeera.
L'annuncio della tregua è arrivato dopo il voto del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che ha approvato ieri la creazione di una zona di interdizione al volo sulla Libia e di ogni altra misura atta a proteggere la popolazione civile, ad eccezione di un intervento militare terrestre. Nonostante cessate il fuoco proclamato da Tripoli.
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