Alfano: Resta l'obbligo di azione per il PM, ma priorità per legge
Il Ministro Guardasigilli: «Ora c'è la totale discrezionalità del Pm»
ROMA - L'obbligatorietà dell'azione penale «è un principio sacrosanto», che «resta» nel nuovo impianto costituzionale disegnato dalla riforma della giustizia. Ma «sarà la legge a stabilire le priorità», superando quella che attualmente, a giudizio del ministro Angelino Alfano, è «la totale discrezionalità del Pm che sceglie lui quali reati perseguire».
«NO ALLA DISCREZIONALITÀ DEL PM» - Secondo il Guardasigilli, con la situazione attuale «un principio sacrosanto è stato trasformato dai pm, senza malafede, nel suo contrario: 'Siccome io pm non ho il tempo per perseguire tutto, scelgo io cosa perseguire'. E' l'assoluta discrezionalità del pm. Noi abbiamo tolto l'ipocrisia, resta l'essenza: i criteri della legge daranno le priorità dei reati da perseguire, e non significa che non saranno perseguiti gli altri reati, ma che si comincia dalle priorità scelte per legge. Se poi un pm particolarmente bravo ha la capacità e il tempo per fare tutto, perseguirà tutto».