29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Comune Milano

Indagato Moratti Jr. I Legali: Norme rispettate

Per figlio del sindaco presunta violazione edilizia. Lui: «Sono sereno»

MILANO - Gabriele Moratti, figlio del sindaco di Milano Letizia, è indagato per una presunta violazione in materia edilizia per l'accorpamento e la ristrutturazione di cinque capannoni di un ex complesso industriale in via Cesare Ajraghi 30 che sarebbero stati trasformati in un lussuoso appartamento di oltre 440 metri quadrati disposti su più livelli.

Ieri sera i militari della Guardia di finanza, su mandato del procuratore aggiunto Alfredo Robledo (che indaga anche sulla vicenda «affittopoli»), hanno effettuato un sopralluogo nell'abitazione del manager 32enne, che sorge poco distante dalle sedi della Bovisa del Politecnico e dalla Triennale. L'iscrizione nel registro degli indagati di Gabriele Moratti sarebbe scattata dopo la denuncia dell'architetto Gian Matteo Pavanello, titolare della società «Brera 30», che lamenterebbe il mancato pagamento dell'ultima rata per la maxi ristrutturazione dell'immobile.

Mentre il rampollo della famiglia Moratti si dice «sereno» e fiducioso nella giustizia, i suoi legali, Antonio Menne e Daniele Speranzini, spiegano che «la pratica edilizia è stata predisposta, presentata e istruita dagli incaricati, nel pieno e oggettivo rispetto delle norme previste, in particolare, dagli strumenti urbanistici vigenti nel Comune di Milano». Gli avvocati sottolineano inoltre che «sono tuttora in corso e non è stata ancora depositata la prevista corrispondente dichiarazione di fine lavori da parte del Direttore degli stessi», che «i lavori finora eseguiti non sono in contrasto con gli strumenti urbanistici e con i titoli edilizi abilitativi» e che «la destinazione d'uso del fabbricato è di tipo commerciale-espositiva e direzionale e non è stata affatto mutata».

Denunciando come «false» le notizie apparse sulla stampa che «provengono dalle dichiarazioni» di Pavanello, Menne e Speranzini spiegano anche che «la 'Brera 30' è stata citata in causa avanti il Tribunale di Milano per il risarcimento dei danni dalla stessa provocati al nostro assistito con l'errata esecuzione di lavori oggetto di un contratto d'appalto».

Sottolineando che l'ispezione condotta ieri dalle fiamme gialle è «un atto legittimo e doveroso», i legali concludono ricordando che «lo stesso Tribunale di Milano già lo scorso mese di luglio, si è espresso a favore del nostro assistito, con ordinanza immediata, bloccando la prosecuzione dell'azione esecutiva intentata, senza nessun fondamento, dalla stessa Brera 30 S.r.l. nei confronti di Gabriele Moratti».