1 settembre 2025
Aggiornato 08:30
Il Governo si dice disponile a «Considerare l’applicazione di sanzioni contro la Libia»

La Russa: L'unione europea ci ha lasciato soli

Napolitano da Berlino ammonisce: «Non cediamo ad allarmismi e vittimismi». Ashton: adotteremo misure restrittive. La Ue pronta al “no fly zone” in Libia. Obama parla con Berlusconi. Frattini smentisce il Fn tedesco: l’Italia è d’ accordo sulle sanzioni

ROMA - L'Italia è disposta a valutare un'eventuale missione umanitaria in Libia ed è «disponibile a prendere in considerazione» una proposta di sanzioni. Lo ha confermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, in un'intervista al quotidiano la Repubblica. «Ma la Ue non può limitarsi a questo: deve affrontare le conseguenze della crisi», ha aggiunto il ministro.

LA RUSSA: L’EUROPA NON PUÒ CHIUDERSI NEL SUO EGOISMO - Secondo La Russa, occorre che l'Unione europei stanzi dei «fondi per l'emergenza accogliendo una parte dei clandestini che sbarcano da noi». «Per il momento l'Ue ci ha lasciati soli», ha commentato il ministro. «Possiamo fronteggiare la situazione ma non per molto. L'esodo che partirà dall'Africa sarà biblico: due milioni e mezzo di profughi potrebbero raggiungere il continente. L'Europa del nord non può chiudersi nel suo egoismo», ha concluso La Russa.

NAPOLITANO: SUL RISCHIO ESODO EVITARE ALLARMISMI - Sul rischio di un'emergenza immigrazione dopo la rivolta in Libia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da Berlino, ha lanciato un ammonimento: «Non bisogna cedere ad allarmismi e vittimismi».
Resta ferma comunque la convinzione del capo dello Stato che «c'è un'esigenza forte di solidarietà (tra tutti i paesi Ue, ndr) per fare fronte a questa emergenza».

L’EUROPA IN PASSATO LENTA ED ELUSIVA SULL’IMMIGRAZIONE - L'Europa è stata lenta, elusiva e talvolta anche ambigua nello sviluppare una politica comune per l'immigrazione e l'asilo ma la «scossa forte e brusca» giunta dalla situazione in Libia e nel Nord Africa le farà superare ogni «attendismo». Ne è convinto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, incontrando i giornalisti all'ambasciata italiana a Berlino al termine della sua visita ufficiale, ha ribadito la necessità di una «politica europea comune su questi temi».

CATHERINE ASHTON: L’EUROPA ADOTTERA’ MISURE RESTRITTIVE CONTRO L’EUROPA - L'Unione europea adotterà delle «misure restrittive» per fermare le violenze in Libia quanto più rapidamente possibile: lo ha dichiarato oggi il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, a Godolo, in Ungheria.

OBAMA PARLA AL TELEFONO CON GLI ALLEATI - La Casa Bianca ha reso noto che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha chiamato ieri al telefono il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per discutere dell'attuale situazione in Libia. Palazzo Chigi ha fatto sapere che i due leader «hanno avuto una lunga e cordiale conversazione nella quale hanno scambiato informazioni e valutazioni sulla situazione che si è creata in Libia. Al termine, hanno concordato di continuare a tenersi strettamente in contatto, consultandosi e lavorando insieme, anche attraverso i rispettivi staff, per fronteggiare la crisi e le sue possibili conseguenze».

LUNGO COLLOQUIO CON BERLUSCONI - Il colloquio è avvenuto nell'ambito di una serie di consultazioni che Obama ha avuto con alcuni alleati europei, tra cui il presidente francese Nicolas Sarkozy e il primo ministro britannico David Cameron. Obama e i leader europei hanno convenuto sulla necessità di trovare modi «efficaci» per rispondere «immediatamente» alle violenze in Libia, ha spiegato la Casa Bianca. «Stiamo esaminando tutte le opzioni possibili. E le sanzioni ne fanno parte», ha detto il portavoce Jay Carney.
Intanto, il direttore politico del dipartimento di Stato, William Burns, dovrebbe arrivare in queste ore a Roma, di ritorno da un viaggio ad Algeri e al Cairo.

FRATTINI SMENTISCE UN‘INTERVISTA AL FINANCIAL TIMES TEDESCO - «Sono veramente stupefatto: quello che ha scritto il Financial Times Deutschland nell'articolo del corrispondente da Roma non corrisponde né a ciò che penso né a ciò che ho detto». Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, smentisce categoricamente l'articolo del giornale tedesco intitolato 'L'Italia continua a puntare sulla tribù di Gheddafi» nel quale si riporta la contrarietà dell'Italia alle sanzioni nei confronti di Gheddafi e la convinzione del titolare della Farnesina che in Italia non si trovino investimenti finanziari o proprietà libiche. Frattini riceve i giornalisti all'ambasciata italiana a Berlino, dove oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conclude la sua visita ufficiale, e non nasconde il disagio per quanto è stato pubblicato dal f.t.d.

L’ITALIA CONDIVIDE LE SANZIONI - «Smentisco tutto - insiste Frattini - è lui (dice riferendosi al giornalisti Andre Tauber, ndr) che ha voluto parlare in italiano...». «Io mi sono espresso davanti al Parlamento italiano in termini del tutto diversi - conclude il ministro - ed è evidente che chi ha compiuto atti così orribili non può essere in alcun modo sostenuto dalla comunità internazionale. L'Italia condivide l'opzione di sanzioni personali e patrimoniali mirate».

LA UE PRONTA A VIETARE I VOLI SULLA LIBIA - I paesi dell'Unione europea si preparano a imporre un eventuale zona di esclusione aerea (no fly zone) in Libia per impedire agli aerei dell'aviazione militare libica di mettersi in volo. Lo ha detto una fonte diplomatica precisando che si attende il semaforo verde della Ue

I RIVOLTOSI SI AVVICINANO A TRIPOLI - Dopo i violenti scontri di ieri, si combatte ancora nel paese nordafricano. I ribelli, che da giorni provano a sovvertire il regime di Muammar Gheddafi, hanno respinto a Misurata l'offensiva delle milizie al soldo del colonnello, e avrebbero preso il controllo della città. La situazione è molto difficile anche a Tripoli e ad al Zawiyah. In quest'ultima città 23 persone sono morte e altre 44 sono rimaste ferite nell'attacco lanciato ieri dalle forze di sicurezza libiche. Citando fonti ospedaliere, il giornale libico Quryna scrive che «i feriti non possono raggiungere gli ospedali a causa dei colpi di arma da fuoco esplosi in tutte le direzioni dei battaglioni di sicurezza e dai mercenari». I leader della rivolta libica, inoltre, stanno inviando truppe per un'offensiva contro Tripoli, mentre i residenti della capitale si preparano a tenere oggi la loro prima manifestazione di massa contro il regime.

VOCI NON CONFERMATE DELLA PRESENZA DI MERCENARI ITALIANI - Intanto, dal sito al Manara filtrano voci di mercenari italiani in città, mentre secondo l'agenzia Irna, il figlio minore del leader libico, Saif al Arab, si sarebbe unito ai rivoltosi e starebbe combattendo contro le truppe guidate dal padre a Bengasi.

LONDRA PRONTA A CONGELARE 20 MILIARDI DI EURO DI GHEDDAFI - Il governo britannico congelerà nei prossimi giorni i beni da oltre 20 miliardi di euro del leader libico Muammar Gheddafi rintracciati nel Regno Unito. Secondo l'indagine condotta dal Tesoro britannico, e riportata oggi dal quotidiano The Telegraph, Gheddafi avrebbe a disposizione oltre 23 miliardi di euro in liquidità, concentrati soprattutto a Londra, e una proprietà immobiliare da oltre 11 milioni di euro, situata sempre nella capitale britannica.
«La priorità ora è riportare i britannici a casa - ha detto una fonte di Whitehall - poi procederemo a intervenire sui bei di Gheddafi, la pratica è già stata avviata. E' già sotto controllo ai più alti livelli».

CHAVEZ SI SCHIERA CON GHEDDAFI - Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha postato un messaggio su Twitter di sostegno al leader libico Muammar Gheddafi. Lo riferisce il sito internet dell'emittente panaraba al Jazeera. «Gheddafi sta affrontando una guerra civile.
Lunga vita alla Libia. Lunga vita all'indipendenza della Libia», ha scritto Chavez.