20 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Libia

La Russa: Entro oggi evacuati 150 connazionali da Misurata

Gheddafi ieri ha parlato di nuovo asserragliato in un bunker. Nuovi raid aerei hanno colpito la popolazione nella capitale

ROMA - I 150 italiani bloccati a Misurata in Libia dovrebbero salire oggi sulla nave militare italiana Deliverance, per rientrare in patria. Ieri il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha tracciato un bilancio della situazione dei connazionali ancora nel paese; un altro gruppo di italiani dovrebbe imbarcarsi su una nave italiana in affitto a una compagnia cinese a Bengasi. Centinaia di italiani sono rientrati in patria tramite voli Alitalia e voli militari organizzati da Difesa e Esteri. Mentre le grandi domande sul futuro della Libia restano tutte aperte.

Nuovi raid aerei hanno colpito la popolazione nella capitale. Le milizie al soldo del regime hanno bombardato al-Zawiyah, appena 50 chilometri a ovest di Tripoli. Intanto, secondo il New York Times, migliaia di mercenari africani sono in marcia verso la capitale per sostenere il colonnello che intende fare di Tripoli la sua roccaforte, visto che ha già perso il controllo della Cirenaica e di tutte le città delle costa. Secondo l'ex ministro della Giustizia, Mustapha Abdel Jalil, il leader libico si suiciderà, «come Hitler». Alcune Ong hanno denunciato che alcuni armati hanno fatto irruzione negli ospedali per uccidere i feriti tra coloro considerati nemici del regime.

Gheddafi ieri ha parlato di nuovo, con una comunicazione telefonica alla Tv di stato libica, ormai ridotto alla voce e senza più le telecamere. Ha nuovamente attaccato i nemici, affermando che al Qaida e in particolare bin Laden vuole prendere il potere. Ha anche ventilato il pericolo dell'instaurazione della legge islamica nel Paese e il rischio economico del blocco delle estrazioni petrolifere. Ha promesso un innalzamento dei salari per i libici e affermato che «Dobbiamo togliere le armi ai ragazzi», armati da supposti nemici.Ha inoltre definito quella in corso in Libia «una farsa a cui dovremmo porre fine, una farsa portata avanti dai giovani». Ha anche azzardato un paragone: «Ci sono persone al potere da più tempo di me, come la regina Elisabetta II, ma a lei non sta accadendo nulla». Nel suo discorso Gheddafi ha avanzato una teoria su quello che sta accadendo nel Paese: per il raìs è una conseguenza «del malocchio che alcuni invidiosi hanno lanciato alla Libia».