Aereo C-130 per rimpatrio italiani non è partito
La notizia è stata confermata dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. Individuati tre scali, ma tutti al momento inagibili
ROMA - Il C-130 programmato per oggi per il rimpatrio dei primi cento italiani dalla Libia non è partito per la mancanza delle necessarie condizioni di sicurezza. La notizia è stata confermata dal ministro della Difesa Ignazio La Russa.
In particolare, secondo quanto si è appreso, in un primo momento l'aereo sarebbe dovuto atterrare a Bengasi, ma la pista è stata bombardata ed è quindi inagibile. Poi si è optato per lo scalo di Misurata, ma anche questo è stato reso inagibile proprio mentre il C-130 stava per decollare. Anche una terza opzione si è infine resa impraticabile, perché non ci sono le condizioni per ripartire.
Il Ministero degli Esteri, ha spiegato La Russa, fino ad ora ha consigliato di inviare la nave «Mimbelli» mentre gli aerei per il rimpatrio degli italiani sono rimasti fermi in vista di un'ulteriore valutazione delle condizioni di sicurezza.
- 07/05/2020 Libia, il Premier Sarraj discute il rilancio dei negoziati dopo lo stallo dell'offensiva
- 20/04/2020 Libia, il Covid-19 non ferma gli scontri. Haftar in difficoltà
- 18/02/2020 Libia, la soddisfazione di Luigi Di Maio: «Nuova missione navale, l'Ue ora ascolta l'Italia»
- 17/02/2020 Sarraj: «La chiusura dei siti petroliferi porterà a una catastrofe che colpirà tutti»