27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Assemblea Nazionale PD

Bersani: pronto progetto per l'Italia. D'Alema: alternativa c'è

Veltroni: «Passo avanti. Ma si riapre il dibattito sulle primarie». Il Presidente del Copasir: «Bisogna ripensarne le regole, è rischioso lasciare che voti chiunque»

ROMA - Pier Luigi Bersani è soddisfatto. Il Pd ha concluso il suo percorso per la creazione di un programma di governo per l'Italia. L'assemblea di Roma, la terza dedicata alla stesura delle proposte, ha approvato i documenti che completano il quadro del 'Manifesto per l'Italia' che verrà ora presentato alle forze sociali e alle forze politiche di opposizione. E con il segretario oggi si è schierato anche Massimo D'Alema per sottolineare che «l'alternativa c'è», il partito è in campo. Per qualunque evenienza. Perchè in realtà i dirigenti democratici hanno capito che l'ipotesi di elezioni anticipate si allontana e che quindi bisogna elaborare una strategia anche per il lungo periodo.
L'incertezza sugli sviluppi della crisi del governo e del berlusconismo hanno anche prodotto il risultato di ricompattare il Pd. A testimoniarlo sono le parole di Walter Veltroni, che non è intervenuto nel dibattito, ma ha detto di aver apprezzato la chiusura di Bersani sottolineandone l'apertura alle proposte avanzate dal Lingotto di Modem.

Ma l'assemblea ha anche riaperto il dibattito sulle primarie e sui temi etici. Sui secondi si è evitata la spaccatura con una mediazione che ha portato alla costituzione di un Comitato ad hoc presieduto da Rosy Bindi ma con dentro tutte le anime del partito, compreso Ignazio Marino, autore di un odg sul biotestamento e di uno sulle unioni di fatto che ha rischiato di spaccare la platea dei delegati. Sul primo punto, invece, è stato il presidente del Copasir a lasciar intendere che si tornerà a parlare delle primarie nel Pd: «Bisogna ripensarne le regole, è rischioso lasciare che voti chiunque», ha detto. Una frase pronunciata a conclusione dei lavori, dopo quindi che l'assemblea aveva approvato un odg unitario su proposta dei segretari regionali che parla di partecipazione nella selezione delle candidature, ma che in sostanza era il prodotto di un'intesa con i «rottamatori» di Civati, intenzionato fino a metà mattina a mettere ai voti la sua proposta di primarie per la scelta dei candidati al Parlamento.