27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
«Contatti ancora in corso»

La Loggia: ultima mediazione sul federalismo

Ma da Pd e Terzo polo ancora un no. Resta da sciogliere il nodo procedurale sui passi da compiere in caso di pareggio 15 a 15 in Bicamerale

ROMA - Un'ultima mediazione, con l'accoglimento di diversi emendamenti dell'opposizione prima del voto decisivo di giovedì. Ma il tentativo di Enrico La Loggia, presidente della Bicamerale per il federalismo, sembra per ora destinato al fallimento. Pd e terzo polo confermano infatti il no al decreto legislativo sul fisco comunale, e anche l'Idv - che pure non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali - pare orientata al pollice verso. Tuttavia La Loggia conserva ancora qualche speranza: «I contatti con l'opposizione sono ancora in corso», dice al termine della seduta della commissione, che ha visto il governo e il relatore dare i propri pareri sugli emendamenti presentati.

Sui 65 emendamenti depositati, «circa la metà» sono stati accolti o trasformati in osservazioni, spiega La Loggia. Senza però convincere le opposizione: «Piccoli aggiustamenti che non mutano la sostanza, un'escamotage banale che è offensivo e dimostra la debolezza del decreto», sentenzia per il terzo polo il centrista Gian Luca Galletti. Anche il democratico Francesco Boccia spiega: «Diamo atto dello sforzo di Calderoli e La Loggia, ma sui contenuti restiamo convinti del no, visto che la pressione fiscale aumenta. Domani ci sarà l'assemblea dei gruppi che farà una valutazione politica». Il rappresentante del'Idv in Bicamerale, Felice Belisario, non rilascia dichiarazioni, ma i dipietristi fanno sapere che per l'atteggiamento sul voto finale le modifiche accordate da La Loggia e Calderoli cambiano poco.

Ma con quali argomenti La Loggia ha provato a convincere le opposizioni? In primo luogo, un emendamento al parere che impone il coordinamento tra il decreto sul fisco comunale e quello in arrivo sul fisco regionale. Poi due 'osservazioni', che invitano il governo a far sì che con la annunciata riforma fiscale cali la pressione fiscale e si tenga conto dele famiglie numerose. Troppo poco per Pd e terzo polo, ma anche - si apprende informalmente - per l'Idv: «Non c'è nulla su tassa di soggiorno e cedolare secca», dicono i dipietristi. Confermate intanto le modifiche alla tassa di soggiorno che recepiscono l'intesa con il ministro del Turismo Michela Brambilla: i proventi del balzello andranno «anche» a sostegno degli albergatori, che poi saranno coinvolti nei regolamenti attuativi della tassa.

Resta invece ancora da sciogliere il nodo procedurale sui passi da compiere in caso di pareggio 15 a 15 in Bicamerale. Il parere chiesto ai presidenti di Camera e Senato arriverà solo dopo il voto, nel caso in cui l'esito fosse appunto quello del pareggio. Ma intanto La Loggia fa sapere che per quanto lo riguarda vale il regolamento della Bicamerale, che prevede il respingimento di tutti i pareri che non ottengono la maggioranza. In quel caso il governo, è l'interpretazione, può comunque procedere con l'emanazione definitiva del decreto.