28 agosto 2025
Aggiornato 12:00
Il Pontefice condanna i giudici ecclesiastici di Giovanna D’Arco

Il Papa: «Non capirono e mandarono al rogo una santa»

Ai laici impegnati in politica Benedetto XVI indica il sacrifico della «pulzella d'Orleans»

ROMA - Il Papa ripropone l'esempio di Giovanna d'Arco (1412-1431) in occasione dell'udienza generale del mercoledì.
«Uno degli aspetti più originali della santità di questa giovane è lo stretto legame tra esperienza mistica e missione politica», ha detto Benedetto XVI.

UN BELL’ESEMPIO DI SANTITA’ PER I POLITICI - Giovanna d'Arco, per Benedetto XVI, è «un bell'esempio di santità per i laici impegnati nella vita politica, soprattutto nelle situazioni più difficili», perché «la fede è la luce che guida ogni scelta, come testimonierà, un secolo più tardi, un altro grande santo, l'inglese Tommaso Moro». La 'pulzella di Orleans' «ci invita a una misura alta della vita cristiana, a fare della preghiera il filo conduttore delle nostre giornate, ad avere piana fiducia nel compiere la volontà di Dio, qualunque essa sia, a vivere la carità senza favoritismi, senza limiti, attingendo come lei nell'amore di Gesù un profondo amore per la Chiesa».

LE PAROLE DI DIO NON ARRIVANO A CHI NON HA UMILTA’ - Benedetto XVI ha ricordato il processo ecclesiastico che portò alla condanna e al rogo di Giovanna d'Arco. «I giudici furono incapaci di comprendere», «non sapevano di condannare una santa», ha detto il Papa, citando Gesù secondo cui «le parole di Dio sono rivelate a chi ha il cuore dei piccoli e sono nascoste ai dotti e ai sapienti che non hanno umiltà». Un secondo processo riabilitò Giovanna d'Arco post mortem. La protagonista della resistenza francese agli inglesi fu canonizzata 1920.