Casini: no ad un Premier sotto ricatto, nel Pdl c'è disagio
Lo dice il leader dell'Udc: «Lo squallore della vicenda è ormai sotto gli occhi di tutti»
ROMA - «Io non sono accecato dall'odio verso Berlusconi, ma una cosa sono le persecuzioni giudiziarie, che anche io ho denunciato, tutt'altro sono queste vicende. Berlusconi chiarisca con i magistrati: il resto è una fuga dalla realtà». Lo dice il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, in un'intervista al Piccolo di Trieste.
Casini non condanna il Pdl che sta difendendo a spada tratta il Cavaliere, anzi fa sapere che, «quando si spengono i microfoni e prevale la dimensione privata, scorgo un disagio enorme». Il leader centrista è preoccupato per l'immagine del paese all'estero, per «il discredito internazionale» e avverte: «Non possiamo permetterci un premier sotto ricatto».
E del resto, osserva ancora, «lo squallore che esce da queste intercettazioni è sotto gli occhi di tutti...la vittima paradossalmente è pure il premier». Ma secondo Casini, «se questa è la strada imboccata, allora meglio chiedere agli italiani cosa ne pensano, siamo in un pantano da cui dobbiamo uscire quanto prima».
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