28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Caso Ruby

Cicchitto: Berlusconi è l'aggredito e non l'aggressore

Parola del capogruppo Pdl alla Camera: «Fino a prova contraria reagisce all'attacco di giudici, media e opposizioni»

ROMA - Nel caso Ruby Silvio Berlusconi è l'aggredito e non l'aggressore. Parola del capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.
«Fino a prova contraria - dice Cicchitto - l'aggressione, un'aggressione di molteplici tipi - giudiziaria, mediatica, politica - è stata subita da Berlusconi, visto che fin dai primi giorni di gennaio di quest'anno coloro i quali entravano a Arcore venivano identificati e in molti casi sottoposti a intercettazione e egli stesso è stato intercettato». Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera. Che aggiunge: «Visto che il 14 dicembre il suo governo non è andato in minoranza, allora il 21 dicembre Berlusconi è stato indagato ed è stata redatta una motivazione di questo atto che è di circa 400 pagine in modo tale da attaccarlo non con la forza delle prove di reato, che non ci stanno, ma con intercettazioni di tutti i tipi.

Quindi, come ha detto Bossi, Berlusconi è stato «massacrato» da alcuni pubblici ministeri». Se le cose stanno così, dunque, per Cicchitto, «adesso Berlusconi non sta aggredendo, ma sta reagendo ad un'aggressione». E «come è già avvenuto nel 92-94 ancora una volta un settore ristretto ma assai agguerrito di pubblici ministeri sta cercando di modificare il quadro politico».
«Ciò -dice ancora il capogruppo Pdl - non è legittimo in una democrazia, che altrimenti verrebbe liquidata, e Berlusconi e con lui il Pdl e tutta la maggioranza di governo stanno reagendo a questo inusitato tentativo di modificare con il ricorso ad armi improprie il quadro politico».