12 ottobre 2025
Aggiornato 18:00
Wikileaks, accuse Usa all'Italia

«Con il Ponte sullo Stretto benefici alla mafia»

Console a Napoli: «I politici italiani fanno poco contro il crimine. Ha ragione Saviano, nessuno parla più di criminalità»

ROMA - Il ponte sullo Stretto di Messina «servirà a poco senza che vi siano massicci investimenti in strade e ferrovie» e potrebbe recare vantaggio soprattutto alla mafia che ne sarebbe «tra i principali beneficiari». E' quanto scriveva il console generale Usa a Napoli, J. Patrick Truhn, in alcuni documenti confidenziali, inviati a Washington tra il 2008 e il 2009, e pubblicati da Wikileaks in data 7 gennaio 2011 nella sezione dei documenti confidenziali. Il paragrafo sul ponte si intitola, ironicamente, «The Bridge to More Organized Crime», «il ponte verso un crimine più organizzato».

Dura è la posizione del diplomatico Usa riguardo ai politici italiani che, a suo dire, «fanno poco» per combattere il crimine organizzato e non seguono l'esempio di gente come lo scrittore Roberto Saviano. «Quelli che lottano contro la mafia», commenta Truhn, «hanno bisogno di essere considerati come dei modelli reali. E Saviano può ben essere su questa strada».
Secondo quanto scrive il diplomatico statunitense nel giugno del 2008, se «le forze dell'ordine, le associazioni imprenditoriali, i gruppi di cittadini e la Chiesa, in alcune zone del Paese, stanno dimostrando promettente impegno nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale». Ma, è l'analisi del console, anche la Chiesa cattolica viene «spesso criticata per non assumere» un forte impegno nella lotta contro il crimine e quei «pochi sacerdoti che lo fanno» finiscono per rischiare la vita e sono costretti a ricorrere alla scorta.

Truhn è critico, infine, anche nei confronti del presidente della regione Sicilia, Raffaele Lombardo. Il governatore, afferma il console in un cablogramma del giugno del 2009, «ha poco tempo per i funzionari stranieri e si è rifiutato di «ricevere sia l'ambasciatore Ronald Spogli che il personale diplomatico di Palermo».