Immigrati, le richieste della CEI
Cittadinanza, flussi regolari e legge su asilo. Sabato a Genova la giornata mondiale delle Migrazioni con Bagnasco
GENOVA - «Aprirsi al dramma chi fugge». La Giornata mondiale che si celebrerà sabato a Genova con il presidente delle Cei Angelo Bagnasco sul tema Una sola famiglia umana, avrà al centro della sua riflessione di quest'anno il tema dei rifugiati e degli studenti universitari rifugiati all'estero. Richieste 'forti' della giornata, presentata oggi a Radio Vaticana da presidente e direttore della della fondazione Migrantes. Mons Bruno Schettino e mons. Giancarlo Perego sono la richiesta all'Italia di una legge chiara sul riconoscimento e l'accesso alla cittadinanza per gli immigrati che vivono stabilmente nel nostro paese, la regolarità dei flussi migratori per consentire l'accolgienza dei migranti in condizioni di dignità e rispetto reciproco, il rigoroso rispetto del diritto di asilo con particolare ed esplicita condanna dei respingimenti indiscriminati in assenza di garanzia per i migranti.
«Nella particolare situazione sociale, economica, culturale e religiosa - ha sottolineato mons. Perego - i temi richiamati dal Papa nel suo messaggio per la giornata aprono prospettive di confronto e crescita: la lettura dell'immigrazione dentro un progetto-pacchetto integrazione su cui si fatica ancora ad investire; l'impegno alla riforma della legge sulla cittadinanza che non sia di carta ma attiva e partecipativa; l'attenzione alle minoranze; il dovere di regolare i flussi, alla luce del nuovo decreto che ancora fatica a rispondere alle necessità.
Il messaggio che dovrà levarsi forte da Genova, ha evidenziato il direttore della fondazione della Cei sui migranti' dovrà essere quello di «aprirsi a questo bisogno importante che interessa 43 milioni di persone nel mondo e che interessa alcune migliaia di persone anche in Italia; aprirsi e non avere paura di volti, di storie importanti che sono alla ribalta in questi giorni - la storia ad esempio dei duecento eritrei sul Sinai - di persone in fuga, perseguitate, violentate, che attendono un Paese in cui trovare una casa, in cui trovare persone capaci di accompagnarle a ricostruire una storia, che è stata profondamente segnata da violenze e da oppressioni».