2 maggio 2024
Aggiornato 11:00
Emergenza rifiuti

A Napoli raccolta super. Monito del Cardinale Sepe: la città è ferita

«E' tempo di reagire rispetto a questa realtà drammatica che si manifesta ancora oggi». Cumuli d'immondizia rimasti «annaffiati» dai vigili del fuoco

NAPOLI - Dopo l'accordo trovato giovedì a Roma alla presenza del sottosegretario Gianni Letta, la raccolta dei rifiuti è stata intensificata per avere, come promesso, «un Capodanno senza rifiuti a Napoli». Giovedì gli operatori dell'Asìa (l'azienda comunale che si occupa della raccolta), aiutati dai militari dell'Esercito, hanno raccolto più di 1.500 tonnellate di spazzatura; ieri mattina ne rimanevano in strada meno di 400. Quasi nulla rispetto alla situazione delle passate settimane.

Gli spazzini hanno effettuato una corsa contro il tempo, per portare i rifiuti in discarica entro la chiusura degli impianti. Si ricomincia a raccogliere a festa conclusa, portando la spazzatura nelle discariche di Chiaiano e Santa Maria Capua Vetere.
Per evitare i roghi, dal tardo pomeriggio i cumuli rimasti in strada (circa 60, quasi tutti in periferia) sono stati annaffiati con acqua - come già stabilito - dalle autobotti dei vigili del fuoco. Tre le squadre di pompieri impegnate, che hanno pattugliato diverse strade: da Pianura al centro, da Secondigliano a Scampia, da Poggioreale a Ponticelli.

In serata, durante il tradizionale Te Deum di fine anno, è arrivato anche il monito dell'arcivescovo della città, il cardinale Crescenzio Sepe, a politici e uomini delle istituzioni che si occupano dell'emergenza rifiuti nel capoluogo campano: «E' tempo di reagire rispetto a questa realtà drammatica che si manifesta ancora oggi: l'emergenza rifiuti mostra terribilmente il volto di una città ferita», ha detto nell'omelia.