29 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Politica & Giustizia

Berlusconi rilancia: commissione su Pm eversivi

Il Premier «attacca» la Consulta: «E' a sinistra. Ma se non passa il legittimo impedimento no a leggi ad personam»

ROMA - Se la Corte costituzionale dovesse bocciare «con una sentenza politica» la legge sul legittimo impedimento, Silvio Berlusconi non ricorrerà a una legge ad personam per evitare i processi «ridicoli e incredibili» che lo vedono imputato: si difenderà «in Tribunale» ma anche «in tv, alla radio, sui giornali e nei comizi di piazza». Nel corso della conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio non rinuncia ad attaccare uno dei suoi bersagli storici, la magistratura. Oltre a puntare il dito contro la Consulta definendola «un organo politico» e non di garanzia, rilancia la proposta di una commissione parlamentare d'inchiesta contro i pm «eversivi».

Berlusconi assicura di essere «tranquillo» rispetto ai processi che lo riguardano ma le sue risposte non nascondono che l'appuntamento dell'11 gennaio, l'udienza della Corte costituzionale sul legittimo impedimento, è in cima ai suoi pensieri. Nonostante, confessa, i suoi avvocati gli sconsiglino di parlarne, il Cavaliere è un fiume in piena: «La Consulta dovrebbe essere un organo di garanzia» mentre «è più a sinistra di quanto sarebbe auspicabile, con undici componenti che vengono dall'area del centrosinistra...». Ma nelle sue parole, garantisce il premier, non c'è nessuna intenzione ricattatoria: «Non è un'intimidazione, hai voglia se si lasciano intimidire questi...». Anzi dire certe cose in realtà «è pericoloso per me...».

Tuttavia, se il legittimo impedimento non dovesse passare il vaglio di costituzionalità, Berlusconi è pronto a difendersi in Tribunale ma anche ad andare in tv e nelle piazze a spiegare ai cittadini la sua innocenza perché nelle carte dei processi «ci sono situazioni esilaranti...sono convinto che andando dai cittadini a spiegare qual è la verità, con le carte in mano, loro prenderanno atto di questo. E io non credo ci siano pm che possono esporsi a pubblico ludibrio e a cose anche più importanti... Perché - aggiunge riferendosi al processo Mills - se il pm si inventa che il reato di corruzione non si perfeziona quando il corrotto riceve i soldi dal corruttore ma quando comincia a spenderli, non si può non constatare che ci sia un'azione di parte della magistratura tesa all'eversione». In quel caso «solleciterò una commissione bicamerale per verificare se ci sia dentro la magistratura un'associazione a delinquere a fini eversivi». E a chi gli fa notare che si tratta di accuse gravissime, il premier replica: «Le accuse che hanno lanciato loro a me, quelle sì sono gravissime, per 14 anni...».