Valentini: nulla di concreto su di me e Italia-Russia
Il Parlamentare del PDL: «L'Ambasciatore Spogli conosce benissimo il mio ruolo: ero il tutor delle imprese italiane a Mosca»
ROMA - «In definitiva non vi è nessun elemento concreto perché nessun elemento concreto poteva esserci». Valentino Valentini, il parlamentare Pdl collaboratore del Premier al centro dei 'sospetti', resi pubblici da Wikileaks, dell'ex ambasciatore Usa a Roma Roland Spogli sui rapporti fra Governo Berlusconi e la Russia di Vladimir Putin, nega ogni interesse di natura non politica delle sue missioni a Mosca negli anni del precedente Governo Berlusconi a cui Spogli fa riferimento.
CHIACCHERE DI CORRIDOIO - «Al di la di alcuni titoli maliziosi - sottolinea Valentini - basta leggere per intero i rapporti filtrati da Wikileaks per capire di che cosa si tratti: chiacchiere di corridoio della politica e della diplomazia, informazioni parziali ed inesatte che vengono elevate a rango di notizie riservate. In realtà sui rapporti tra Italia e Russia non c'è nulla di misterioso, come ho avuto modo più volte di argomentare direttamente all'ambasciatore Spogli nel corso di numerose colazioni nella sua residenza di Villa Taverna». D'altra parte, fa osservare Valentini, «nonostante l'attenzione riservatami nei suoi racconti, l'ambasciatore Spogli omette che nel corso del precedente governo Berlusconi ho ricoperto l'incarico di 'tutor' delle imprese italiane in Russia ed è un fatto noto a tutti che io abbia buoni rapporti ed amicizie in tale Paese».
«Dalla lettura complessiva dei file sui rapporti Italia-Russia traspare invece - denuncia piuttosto Valentini - il tentativo di mettere assieme elementi privi di sostanza per giustificare una precisa strategia derivante dalla visione parziale di un ambasciatore: come indirizzare la politica energetica di un Paese 'amico'. Ma in definitiva non vi è nessun elemento concreto perché nessun elemento concreto poteva esserci»