3 maggio 2024
Aggiornato 02:30
Le rivelazioni

Berlusconi: falsità da Wikileaks. Pd-Idv-Fli: venga al Copasir

Il Premier: «Non festini ma cene. Chi paga le ragazze che dicono ol contrario?». Bersani: «Il premier nuoce all'Italia». Frattini: «Notizie anche su governi centrosinistra»

ROMA - Ieri ha liquidato la vicenda con una risata. E oggi, nel giorno in cui la bufera Wikileaks travolge la diplomazia americana e il ministro degli Esteri, Franco Frattini, sentenzia che il sito di Julian Assange «vuole distruggere il mondo», Silvio Berlusconi non si mostra molto più suggestionato dalle rivelazioni che lo riguardano: «Non guardo a quello che dicono funzionari di terzo o quarto grado», dice, assicurando di non frequentare i wild parties di cui parlano i file pubblicati sul sito internet di Julian Assange né di sapere cosa siano. Per Pd e Idv quanto pubblicato in rete è la conferma che bisogna voltare pagina, che Berlusconi è inadatto a governare e che deve chiarire la sua posizione davanti al Copasir. Richiesta quest'ultima cui si associano anche i finiani.

«Una volta al mese offro delle cene nelle mie case, dove tutto avviene in modo corretto, dignitoso ed elegante», argomenta il Cavaliere, oggi a Tripoli per il summit Unione Europea-Unione Africana, tornando ad avanzare l'ipotesi che un mandante paghi certe ragazze per raccontare di presunti «festini» nelle sue case. Intorno a lui fanno quadrato il fido avvocato Niccolò Ghedini e diversi deputati del Pdl che a quelle cene dichiarano di avere avuto «l'onore, il privilegio e il piacere» di partecipare e che oggi fanno quadrato intorno al presidente del Consiglio: Melania Rizzoli, Amedeo Labocetta, Antonio Mazzocchi, Antonio Angelucci e Giancarlo Pittelli. Mentre il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, boccia la richiesta di audizione al Copasir: «Non si vede cosa c'entra in questa vicenda».

Dall'opposizione il giudizio più pesante arriva da Antonio Di Pietro che osserva: Berlusconi «è un signore anzianotto che sta poco bene e che è incapace e inadatto a governare». Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ritiene che i file Wikileaks confermino che «il presidente del Consiglio con il suo comportamento e con le sue decisioni politiche nuoce alla reputazione dell'Italia nel mondo, con grave danno per il paese. Bisogna voltare pagina».

L'avvertimento di Frattini - Tuttavia tra i democratici emerge una certa cautela anche perché non è un mistero che le pubblicazioni sul sito di Assange potrebbero riguardare anche i governi di centrosinistra: «Non credo affatto che al partito Democratico convenga speculare - avverte il ministro degli Esteri, Franco Frattini - essendovi notizie ancora incomplete che saranno presumibilmente arricchite con altri elementi riguardanti altri governi, non quello di Berlusconi. Vedremo che cosa uscirà più avanti, magari può essere di interesse per Bersani».
«Leggeremo - minimizza Massimo D'Alema - certo non potranno dire che Prodi partecipava a festini selvaggi». Fuori dal coro dell'opposizione il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, che osserva: ««Chi ha cuore l'Italia, indipendentemente dal fatto che Berlusconi ne sia pro tempore presidente del Consiglio, non utilizza il fango per fare polemica contro il proprio Paese».