3 maggio 2024
Aggiornato 02:30
Emergenza rifiuti

Berlusconi promette: Terzigno, ok in 10 giorni

E La Russa conferma: «faremo di nuovo il miracolo...». Napolitano sull'emergenza: «Pena e allarme». La Ue: «L'Italia faccia presto»

NAPOLI - Dopo giorni di scontri e guerriglia attorno alla questione dei rifiuti a Terzigno, il presidente del Consiglio annuncia l'invio della Protezione civile. Basteranno 10 giorni per eliminare i miasmi dalla zona di Terzigno, ha assicurato ieri Silvio Berlusconi. In serata, il ministro della Difesa, Ignazio la Russa, coordinatore del Pdl, ha confermato: «faremo ancora una volta il miracolo, come abbiamo fatto altre volte». Ma difende gli abitanti della zona: non è colpa del governo, ma «credo abbiano ragione ad essere arrabbiati».
Con l'ok alla protezione civile, a Napoli in serata è arrivato il sottosegretario Guido Bertolaso che si è riunito in prefettura con i sindaci della zona vesuviana dove i cittadini si oppongono all'apertura di una seconda discarica.

LA RUSSA - «Non so se siano arrabbiati col governo, a me sembrano molto arrabbiati e credo abbiano ragione ad essere arrabbiati». Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sulle manifestazioni di protesta a Terzigno, ospite di Daria Bignardi su La7. La rabbia degli abitanti di Terzigno, secondo La Russa, è «giustificata perchè le previsioni erano che non dovessero esserci queste conseguenze, ma quello che stanno lamentando, in maniera molto scomposta, non dipende da quello che doveva fare il governo, che ha fatto fino in fondo il suo dovere».
«Ha ragione Bossi. Il governo ha operato benissimo - ha aggiunto - dovrebbero fare un esame di coscienza gli amministratori locali e anche un po' i cittadini». Quando gli è stato poi chiesto se entro dieci giorni tutto sarà a posto, come promesso dal presidente del Consiglio, La Russa ha solo detto che «faremo ancora una volta il miracolo, come abbiamo fatto altre volte».

NAPOLITANO - Giusta l'assunzione di responsabilità del Governo sulla crisi dei rifiuti a Napoli, ma ora tutti gli altri soggetti coinvolti si assumano le proprie responsabilità, compresi i cittadini napoletani. Lo afferma in una dichiarazione il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
«Era necessario e urgente che il governo si assumesse le sue responsabilità» sulla crisi dei rifiuti a Napoli «e oggi l'ha fatto al più alto livello», ha sottolineato il Capo dello Stato che ha aggiunto: «E' egualmente indispensabile che nessuno (nessuna istituzione, nessuna comunità, nessuna forza politica) si sottragga alle proprie responsabilità, al dovere di contribuire al superamento della crisi e mi attendo che vengano dai napoletani comportamenti ispirati a un rinnovato, più forte senso civico e spirito di solidarietà».
Napolitano ha poi spiegato di aver seguito «con profonda pena e crescente allarme la nuova crisi dei rifiuti a Napoli, le gravi tensioni che sono insorte e la situazione di avvilente degrado che essa ha determinato in provincia e in città». Bene dunque la presa di posizione del Governo, anche perchè «ci sono impegni precedentemente presi da rispettare; poteri commissariali da esercitare efficacemente; decisioni da gestire compiendo il massimo sforzo di convinzione per fare chiarezza e per rasserenare le popolazioni, garantendo il rispetto della legge e dell'ordine pubblico».

BOSSI - Per fronteggiare l'emergenza rifiuti in Campania occorre «intervenire» perché non «si può aspettare che ci scappi il morto». Lo ha detto il leader della Lega Umberto Bossi lasciando Montecitorio alla volta di Milano insieme al ministro della Semplificazione Roberto Calderoli.

UE - Judith Merkies, l'eurodeputata socialista olandese capo della delegazione del Parlamento europeo nella missione ('fact finding mission') che ha esaminato sul terreno, nell'aprile scorso, la situazione dei rifiuti in Campania, ha criticato duramente, oggi a Bruxelles, i piani relativi all'estensione della capacità, già satura, della discarica di Terzigno e all'apertura di una nuova discarica a Cava di Vitiello. E ha sottolineato di essere contraria a sbloccare l'erogazione dei 145 milioni di euro dei fondi Ue del Por per la Campania, che la Commissione europea ha 'congelato' nel 2007, se non vi saranno prima dei 'risultati concreti' che indichino l'avvio di una soluzione della crisi da parte della autorità competenti.
«Durante la nostra missione ci era stato assicurato che non sarebbero state aperte nuove discariche in siti sul Vesuvio, come quello di Cava di Vitiello, e questo risulta da dichiarazioni pubbliche fatte ai media» dalle autorità competenti, ha ricordato Merkies parlando con ApCom. L'europarlamentare ha menzionato anche dichiarazioni più recenti del capo del governo Silvio Berlusconi, non più tardi del mese scorso, che negavano l'intenzione di aprire una discarica a Cava di Vitiello, «e da un governo affidabile ci attendiamo che mantenga le sue promesse», ha aggiunto Merkies.

IERVOLINO - La situazione emergenziale generata dalla recente crisi dello smaltimento dei rifiuti in Campania nasce «da tante bugie» e non è certamente 'colpa' nè di Napoli nè della percentuale di raccolta differenziata. È quanto ha ribadito, in più riprese, il sindaco partenopeo Rosa Russo Iervolino in una conferenza stampa convocata per discutere del problema legato alla massiccia presenza di immondizia per le strade non solo del capoluogo campano.
Secondo l'analisi compiuta dal primo cittadino partenopeo sono principalmente tre le inesattezze: «La prima è che l'emergenza rifiuti a Napoli e in Campania è finita, la seconda che la crisi dipende dalla percentuale di raccolta differenziata fatta in città e la terza è che il Comune non vuole fare la differenziata. Napoli ha raggiunto il 19% di raccolta differenziata - ha detto il sindaco - mentre Roma al 20%, Genova al 21% e Palermo al 4%. Chissà perchè la nostra differenziata - ha aggiunto - crea un disastro a livello regionale e invece chi fa il 4% non crea disastri».

VESCOVO DI NOLA - La Chiesa di Nola è «molto preoccupata» per quanto sta accadendo in questi giorni a Boscoreale e a Terzigno a causa della crisi rifiuti ed esprime «la propria vicinanza alle popolazioni vesuviane che stanno vivendo momenti terribili e drammatici» e invita tutti «alla calma, alla ragionevolezza e alla non violenza» ricordando, però, di non «svendere» la propria terra.
«E' giusta la protesta - fa sapere il vescovo, monsignor Beniamino Depalma - ma, come è stato fatto finora da gente onesta e pacifica, bisogna far sentire la propria voce senza ricorrere alla violenza e nei limiti della legalità». Il presule lancia un ulteriore appello alle Istituzioni affinché «prestino ascolto alle validissime ragioni della gente vesuviana. L'apertura di un'altra discarica - aggiunge - sarebbe provocare la morte definitiva di un territorio dove va rilanciato con forza lo sviluppo, il lavoro, il turismo. La legge è per l'uomo e non l'uomo per la legge».