26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Politica

Legge elettorale, esame riforma riparte in Commissione Senato

Il relatore: «L'attenzione è sui ddl Quagliariello e Chiti». Il Senatore del PDL: «Non al ritorno delle preferenze, circoscrizioni più piccole»

ROMA - Ripartirà domani in commissione Affari Costituzionali al Senato la discussione sulla riforma elettorale: la convocazione è per le 15 e sul tavolo ci sono diverse proposte di legge assegnate alla Commissione, ma, fa sapere il relatore Lucio Malan (Pdl), è su due in particolare che si concentrerà il lavoro, quella presentata da Gaetano Quagliariello (Pdl), una sorta di Porcellum-bis, e quella di Vannino Chiti (Pd) che punta all'abolizione del premio di maggioranza.

Entrambi i ddl propongono ritocchi all'attuale sistema ma, fa notare Malan, in comune hanno solo un punto, cioè l'introduzione di un'unica soglia di sbarramento al posto delle tre in vigore oggi: Quagliarello propone la soglia del 5 per centro regionale sia per le liste coalizzate che per quelle singole, Chiti invece il 4 per cento. Per il resto la proposta del vicepresidente dei senatori del Pdl punta ad abolire il premio di maggioranza regionale al Senato prevedendo che, qualora la coalizione di liste o la lista singola che ha conseguito il maggior numero di seggi nell'ambito di tutte le circoscrizioni regionali abbia conseguito meno di 170 seggi, ad essa siano attribuiti i seggi necessari per arrivare a quota 170 ma comunque in misura mai superiore a 45 seggi.

Quagliariello dice no al ritorno alle preferenze e per migliorare il rapporto tra candidati ed elettori ritiene che «la soluzione da preferire sia quella di suddividere il territorio regionale in circoscrizioni più ristrette in modo da avere liste composte da pochi candidati, fermo restando il calcolo del riparto dei seggi in ambito regionale». Il disegno di legge Chiti invece, oltre a introdurre un'unica soglia di sbarramento del 4%, intende eliminare i meccanismi dell'assegnazione dei premi di maggioranza e dei premi regionali di coalizione alla Camera e al Senato. Tale ddl, scrive Chiti nella relazione che l'accompagna, «lascia aperta la strada sia ad una legge elettorale improntata al modello tedesco, sia ad un sistema maggioritario a doppio turno, sia infine ad un ritorno alla 'legge Mattarella'».