16 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Afghanistan

La Russa: possiamo lasciare entro il prossimo anno

Il Ministro della Difesa al quotidiano «La Stampa»: possibile andare via da Herat in anticipo

ROMA - Dopo la morte di quattro alpini in Afghanistan, il ministro della Difesa Ignazio La Russa auspica che i nostri soldati possano lasciare Herat in anticipo, «entro il prossimo anno», e propone di armare gli aerei italiani. In un'intervista al quotidiano La Stampa, il ministro precisa: «Potrebbe avvenire che la nostra zona ovest entro il 2011 venga largamente consegnata al governo afgano, più di altre zone. A questo punto dovremmo affermare il principio che noi non andiamo in un'altra zona».
«Se riusciremo a fare uno sforzo, con l'aiuto di tutto il contingente internazionale, di dare al governo di Herat il controllo di tutta la zona ovest, quello sarà il momento per far rientrare la gran parte dei nostri soldati che hanno compiti operativi, concentrandoci sull'addestramento. Ecco perché la missione internazionale può andare avanti fino al 2013, ma io spero che il nostro compito possa finire prima», ha precisato La Russa.

Discuterò con Petraeus e con la Nato - Il ministro intende discutere della questione «nelle sedi opportune, con Petraeus e con la Nato». La Russa incontrerà il generale Usa, comandante delle truppe alleate nel paese asiatico, la prossima settimana a Roma. Giovedì prossimo, inoltre, parteciperà alla riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa della Nato a Bruxelles. L'Italia, in ogni caso, non prenderà «decisioni unilaterali», ha avvertito La Russa, che è tornato a parlare dell'eventualità di armare i caccia italiani. «Io sono quello che non ha voluto armare i bombardieri e non so se è stata una decisione giusta, mentre tutti gli altri paesi lo hanno fatto», ha insistito nella sua intervista alla Stampa. Secondo La Russa, comunque, «non è l'arma che qualifica la missione ma il modo in cui la usi». «Ora io dico che la situazione è cambiata e c'è una maggiore pericolosità: non me la sento di cambiare da solo questa impostazione e chiedo al parlamento che deve decidere», ha aggiunto il ministro.