24 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Informazione RAI

Riparte Annozero, ospite il capogruppo finiano Bocchino

Intervento di Santoro segnerà la ripresa. Poi la puntata «I ribaltonisti». «Ormai c'è mobbing, così non si va avanti»

ROMA - Ci sarà anche Italo Bocchino, capogruppo di Futuro e libertà alla Camera, tra gli ospiti di Annozero domani sera, per la prima puntata della nuova stagione. Lo ha detto Michele Santoro a margine della conferenza stampa di presentazione del programma che si intitolerà 'I ribaltonisti'. In apertura, l'intervento dello stesso conduttore che ribadirà una posizione espressa già oggi, «io non ho paura» riguardo la volontà di non ammettere «ingerenze esterne» sul programma.

La conformità dei programmi Rai alle scalette? «È una rottura di scatole, è mobbing di chi? di Berlusconi? Ormai in Rai c'è una situazione kafkiana e la gente sta impazzendo». Lo denuncia con forza Michele Santoro al termine di una lunga conferenza stampa di presentazione di Annozero.
«Non è che a Rai Due ci sono bolscevichi, persino Liofredi ormai si sente umiliato... Piuttosto si dica che un programma non si vuole fare, ci si prenda questa responsabilità oppure si deve dimostrare a qualcuno che si sta facendo qualcosa? Allora andiamo allo showdown», prosegue Santoro, che conclude: «Ma io posso andare in onda anche senza studio, la parola non me la tolgono, quella ce l'ho ancora e continueremo a denunciare ciò che accade».

Santoro denuncia una situazione, da ultimo la circolare del Dg Masi, davanti alla quale «c'è il silenzio degli opinionisti». «Io - insiste - posso parlare perché ho un contratto vecchio ma oggi chi deve averlo deve passare per le forche caudine e il fatto che gli autori non possano ribellarsi è il segno dei tempi». Qui, prosegue, «non ci stiamo battendo per Annozero o Santoro. Uno come Celentano fa fatica a trovare un posto, e semmai potrà averlo come cantante non come autore». Anni fa «i confini della libertà in Rai si spostavano continuamente avanti. Oggi potremmo permetterci la Piovra? Ci sono fiction su marescialli, carabinieri, con tutto il rispetto. E Camilleri, dove ogni tanto si sente un odore di mafia, perché non bisogna parlarne».

Il punto, continua, è che «la più grande azienda italiana non può produrre scandali, invece dovrebbe farlo, altrimenti fa fatica a respirare». Il paradosso «è che stiamo sempre a parlare di quello che non si può fare, io per la prima volta vado in onda, per la quarta edizione di seguito di un programma, con la stessa scenografia. Ma come facevo a cambiare? Due mesi fa ho presentato un progetto con qualche cambiamento, nelle luci, nei colori ma siamo stati bloccati fino alla scorsa settimana». Anche per questo, spiega Santoro, «non abbiamo chiesto di andare in onda quest'estate» con un'edizione speciale sulla rottura nel Pdl, «non avevamo le risorse».

La conclusione «è che non possiamo fare il nostro mestiere, Borrelli diceva 'resistere, resistere', e noi resistiamo», con il risultato «di perdere l'attitudine, la cultura e anche di ingigantire i personaggi». E anche di assistere all'arrivo di Mentana su La7, «che è rinato e quando va in onda fa invecchiare il mondo intorno a lui. Perché dietro c'è passione». Per questo «sarebbe bello che la Rai mettesse su una task force per dire 'cosa facciamo per rispondere a Mentana?', e invece si dice al Tg di mandare una settimana prima la lista degli argomenti..». Invece «i conduttori sono importanti per fare i programmi, anche se avanzano delle pretese di autonomia. E anche l'attacco allo star system è un attacco all'autonomia».

Tutti temi sui quali Santoro ha chiesto ai vertici Rai di prendere una posizione, avviare un dibattito, a partire dalla circolare. E in conferenza stampa è intervenuto su questo il consigliere di minoranza Nino Rizzo Nervo, ricordando che il Cda della scorsa settimana non ha dato il consenso sulla circolare di conformità dei programmi alle schede perché lesiva dell'autonomia dei direttori. Il consigliere è stato interrotto da una giornalista e una dipendente Rai - oggi alla conferenza stampa erano ammessi solo giornalisti - critiche sui vertici e che hanno denunciato che in azienda «non si può più andare avanti». Denuncia che Santoro ha fatto sua.

Masi: «Tutti i programmi devono rispettare il contraddittorio» e questa rimane «una questione ancora aperta», per questo Annozero «andrà in onda se rispetterà il contraddittorio». Lo ha detto il Dg della Rai in audizione davanti la Commissione di Vigilanza. Quanto a Marco Travaglio «il suo spazio, così come strutturato, non consente un adeguato contraddittorio».
Di qui, ricorda Masi, l'invito - e qui il Dg cita ancora la lettera di Cappon ai direttori di rete del gennaio 2009 - ad «adottare tutti gli interventi più opportuni per consentire un adeguato ed equilibrato contraddittorio e l'adozione di 'criteri selettivi che garantiscano una maggiore diversificazione degli ospiti cosiddetti opinionisti dei singoli programmi'».