24 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Politica

Legge elettorale, Bersani si appella a finiani e centristi

Il leader dei democratici da Genova: «Berlusconi? All'estero si trattenga un po'...»

GENOVA - «Bisogna che il presidente del Consiglio si trattenga un po, noi siamo abituati ai suoi sfoghi, li venga a fare qua ma per favore lasci in pace il mondo»: il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani ha commentato con questa battuta le esternazioni del premier Berlusconi dalla Russia, prima del dibattito con il presidente del Pse Paul Nyrup Rasmussen che si è tenuto ieri sera alla Festa Democratica di Genova. Alla presenza dell'ex segretario Piero Fassino e del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, Bersani ha parlato di un Governo in «esaurimento» ed ha criticato duramente la «compravendita di deputati in atto».

CAMPAGNA ACQUISTI - Secondo il leader del Pd questa «campagna acquisti» per allargare la maggioranza «è favorita da una legge elettorale che sta deformando la nostra democrazia, scuotendo, nei fatti, l'equilibrio dei poteri previsto dalla nostra Costituzione». Da qui l'appello a centristi e finiani per una riforma elettorale condivisa «che consenta un bipolarismo più civile e permetta agli elettori di scegliersi i deputati».

DEBITO PUBBLICO - Sul tema del debito pubblico Bersani ha poi attaccato il ministro dell'Economia Tremonti: «Vorrei ricordare al ministro che nel 2007 avevamo il 103% di debito e oggi nel 2010 siamo al 117%, lui potrà dire che c'e la crisi e che ci sono tutti i problemi del mondo ma non può dire che ha risolto il problema del debito».