A Regina Coeli niente acqua calda da 40 giorni
Il Garante dei detenuti: «Non più garantibili gli standard minimi di vivibilità»
ROMA - Da più di quaranta giorni gli oltre mille detenuti del carcere romano di Regina Coeli sono senza acqua calda. Lo rende noto il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, secondo cui il disguido sarebbe da attribuire alla rottura della caldaia centralizzata che serve l'intera struttura. A quanto appreso dal Garante, i disagi dureranno fino a quando non si provvederà a sostituire l'impianto centralizzato con singole caldaie in grado di servire le singole sezioni. Già lo scorso inverno i detenuti dello storico carcere di via della Lungara rimasero a lungo senza acqua calda e senza riscaldamento a causa di disguidi e lungaggini burocratiche nella gestione dell'appalto per il rifacimento dell'impianto di riscaldamento e delle tubazioni del carcere.
Realizzato nel 1654, Regina Coeli è forse il carcere più antico d'Italia. Attualmente ospita oltre mille detenuti, molti dei quali in attesa di giudizio, su otto sezioni (spesso in 4 o 6 in ogni cella) e in un Centro clinico. Secondo le ultime stime la sua manutenzione ordinaria costa 14 milioni e mezzo di euro all'anno. «Si potrebbero utilizzare - spiega Marroni - gli ingenti fondi spesi ogni anno per cercare di far funzionare alla meno peggio Regina Coeli per realizzare un carcere più moderno. Allo stesso tempo - conclude - si potrebbe riconsegnare alla città la storica struttura di via della Lungara per farne, come da tempo dico, un polo artistico e museale di rilievo internazionale».
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