18 agosto 2025
Aggiornato 11:30
Lo scontro nel centrodestra

Bossi: spero che Fini non faccia «casino»

Il leader leghista: «Quando le cose si rompono è difficile riaggiustarle. Processo breve? Ci sono anche gli interessi dei cittadini, lo appoggeremo»

TORINO - Fini? «Spero che non faccia casini». Così Umberto Bossi, ieri a mezzanotte passata, seduto al tavolo della Festa della Lega nord a Torino, non ha nascosto la propria preoccupazione per il discorso che il presidente della Camera terrà questa domenica a Mirabello. «Secondo me lui si pente di aver chiuso il suo partito - ha spiegato il Senatur - e quindi cerca di tornare sui suoi passi».
In generale, sulle discordie tra Fini e Berlusconi, il leader del Carroccio pensa che «quando le cose si rompono è difficile riaggiustarle, molto difficile». «Stanno litigando lui e Berlusconi - ha detto Bossi - è possibile ricomporre la frattura, però è difficile. E' come quando due innamorati litigano».
Dell'incontro da mediatore che, su mandato del leader del Carroccio, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, ha avuto con l'ex leader di An, Bossi non vuole parlare. «Io non c'ero» ha tagliato corto. «Aspettiamo domenica» gli ha fa eco Cota, al tavolo con lui sotto il capannone di Torino esposizioni. Bossi si sente ottimista? «Per forza - ha risposto - quello sempre».

Sul processo breve, il ministro per le riforme ha sottolineato che «ci sono anche gli interessi dei cittadini, oltre che quelli di Berlusconi, per questo noi lo appoggeremo».
Ma non sarebbe solo quello il punto dolente che tiene lontano il premier da Fini. «Ci sono un po' di altre cose in ballo?» ha detto ieri Bossi. Ma su questo non ha voluto parlare oltre.

Anche sul voto anticipato non si è sbilanciato. Appena arrivato alla Festa ieri sera, a chi ha chiesto un commento ha risposto disegnando col dito nell'aria un punto interrogativo e aggiungendo a voce: «Punto di domanda». Alla fine della serata, più rilassato e prolisso, ha comunque tagliato corto: «non voglio dire niente».
In generale, sulla situazione attuale, Bossi si sente «un po' meno ottimista del Capo dello Stato». In questo momento, «non sono sicuro di niente», ha detto ieri prima di congedarsi.