19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Gli ambientalisti insorgono

Caccia al via in 13 regioni

WWF, Lipu, Enpa e Lav sul piede di guerra per l'apertura anticipata. Per Federcaccia i cacciatori in Italia sono sempre di meno

ROMA - Apertura anticipata della stagione venatoria. Wwf, Lipu, Enpa, Lav hanno già pronti i ricorsi ai Tar e hanno convocato una manifestazione nazionale a Venezia per il 18 settembre. Per Federcaccia i cacciatori sono sempre meno mentre resta alto il bilancio delle vittime di incidenti.
Da oggi i fucili torneranno a sparare in quelle regioni italiane, 13 in tutto, che hanno detto sì all'apertura anticipata della stagione venatoria. Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo, pur non avendo deliberato, hanno lasciato alle singole province la possibilità di scegliere autonomamente. Doppiette silenziose solo in Liguria e in Piemonte che hanno deciso di non anticipare l'apertura della stagione, oltre alle province autonome di Trento e Bolzano.

Dodici le specie di uccelli cacciabili, di cui quattro (tortora, quaglia, beccaccino e marzaiola) con popolazioni in declino secondo gli ambientalisti che, come ogni anno, in questo periodo, sono sul piede di guerra. Wwf, Lipu, Enpa, Lav e altre associazioni hanno già pronti i ricorsi ai Tar e hanno convocato una manifestazione nazionale a Venezia per il 18 settembre alle 15.
«La pratica di sparare a centinaia di migliaia di uccelli già il 1 e il 5 settembre, è una strage immotivata dal punto di vista scientifico ed etico, che ha conseguenze gravissime nei riguardi di tutte le specie che stanno terminando il loro periodo riproduttivo» hanno spiegato gli ambientalisti di Enpa e Lav ricordando come la caccia «ordinaria» uccide ogni anno decine di milioni di animali selvatici e «per alcuni, grazie a deroghe, abbattimenti selettivi o altri pretesti, la stagione venatoria non finisce praticamente mai».

Sempre in calo i cacciatori - Fucili in azione, dunque, ma per Federcaccia i cacciatori in Italia sono sempre di meno. Secondo le stime della federazione negli ultimi anni il numero delle doppiette è calato del 40%. Se diminuisce il numero dei cacciatori, a rimanere alto è però il numero delle vittime di incidenti durante la caccia e più in generale in ambito venatorio. Nella scorsa stagione ci sono stati 31 morti e 86 i feriti. Di questi, 24 sono deceduti per incidenti diretti durante le battute di caccia, mentre altri 7 per incidenti in ambito extra venatorio ma provocati comunque dal maneggio di armi da caccia.