25 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Bomba a Reggio Calabria

Di Landro: bisogna fare di più

Il Procuratore Generale: «Dobbiamo continuare a colpire la criminalità organizzata»

REGGIO CALABRIA - «Se dopo la bomba del 3 gennaio scorso contro il palazzo della procura, la 'ndrangheta ha alzato il tiro contro la mia persona si vede che non abbiamo fatto abbastanza per impedire che tutto ciò accadesse». Lo ha detto il procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, incontrando centinaia di persone che sotto la sua abitazione gli esprimevano la loro solidarietà.

«Dobbiamo avere coscienza che affrontiamo un nemico che è forte e potente ma soprattutto sfrontato. Se a venti anni dall'omicidio del giudice Scopelliti la 'ndrangheta ha messo in atto un'offensiva strategica per colpire la massima espressione requirente della procura di Reggio Calabria significa che inizia ad avere paura e timore per il lavoro che stiamo facendo, che comunque lo ribadisco - aggiunge ancora Di Landro - ancora non è molto e bisogna fare molto di più».

E' lo stesso procuratore generale che poi chiarisce due passaggi importi del perchè una bomba è stata collocata sotto il portone della sua abitazione: «Con il mio arrivo in procura l'atmosfera è completamente cambiata ci sono dei magistrati nuovi che insieme a me hanno intrapreso un percorso di tolleranza zero nei confronti della criminalità organizzata. E' certo che comunque nella procura reggina a tutti i livelli ci sono dei magistrati giovani che collaborano tra di loro e che quindi i risultati non potranno non arrivare».