25 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Lo scontro nella maggioranza

La Lega chiede il voto, il Pdl frena. Bocchino: «Nuova maggioranza»

Luca Zaia definisce «inevitabile» il ritorno alle urne. Fioroni: «Moderati del Pd al Governo? Per fortuna agosto sta finendo»

ROMA - La Lega rilancia l'ipotesi del voto anticipato, il governatore del Veneto Luca Zaia definisce «inevitabile» il ritorno alle urne ma trova la reazione fredda del Pdl, mentre il capogruppo dei finiani alla Camera Italo Bocchino propone una nuova coalizione di centrodestra allargata a Api, Udc e moderati del Pd, idea bocciata dal democratico Giuseppe Fioroni. In questo quadro, diventa centrale l'incontro tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi in programma per mercoledì.

Zaia: «Voto inevitabile» - Di sicuro il Carroccio sembra ormai orientato a non concedere più nulla a Gianfranco Fini: intervistato da Repubblica, Zaia si dice scettico anche sui 5 punti programmatici posti da Berlusconi come condizione per andare avanti («Ormai i programmi non servono più a niente«) e sentenzia: «Questa è la cronaca di una morte annunciata. Il voto anticipato, a novembre o dicembre, a questo punto mi sembra inevitabile». Del resto il Carroccio può contare su sondaggi sempre più incoraggianti, oggi Ilvo Diamanti spiega che le recenti rilevazioni accreditano la Lega di un 12% circa di voti e Bossi non pare intenzionato a farsi logorare dalla guerriglia del presidente della Camera.

Ma a frenare è innanzitutto il Pdl. Già sulla stampa di stamattina il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri ribadiva il proprio «ottimismo» e diceva di sperare in ulteriori «margini» di trattativa nel centrodestra, ammiccando ai finiani più 'moderati' come Pasquale Viespoli. Poi, è arrivata la nota del presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto, in risposta proprio a Zaia: «Una verifica va fatta - dice Cicchitto - sia per andare in un senso che per andare in un altro, perché non sono praticabili scelte fatte a tavolino. Poi, specie nell'ipotesi delle elezioni, Zaia deve essere consapevole che è decisivo anche il voto del Sud e che nel Sud il ruolo decisivo della coalizione del centrodestra è quello svolto dal Pdl». Uno stop nemmeno troppo garbato al governatore del Veneto.

La proposta di Bocchino - E proprio mentre emergono sempre più evidenti le diverse strategie di Lega e Pdl, il capogruppo di Fli Italo Bocchino si appella al presidente del Consiglio, suggerendogli di rivolgersi al Parlamento per dare vita ad un «nuovo governo con profilo alto e riformatore e una maggioranza più ampia, costruendo una nuova coalizione che comprenda i partiti di Fini, Casini e Rutelli e i moderati del Pd ormai delusi». Proposta che viene rispedita al mittente sempre da Cicchitto: «Questa ipotesi di una sorta di auto-ribaltone e di composizione e scomposizione di tutti gli schieramenti francamente sembra più un film che una seria ipotesi politica».

La bocciatura di Fioroni - Ma anche il democratico Giuseppe Fioroni, sicuramente uno dei 'moderati' del Pd che nelle scorse settimane hanno manifestato più disagio, taglia corto: «Per fortuna che agosto sta finendo, ora le temperature diverranno più miti: io mi auguro un salto di orgoglio e di amore per il Paese da parte della maggioranza, prendano atto di essersi liquefatti, vengano in Parlamento. Questa è l'unica cosa seria che possono fare, visto che non sono più capaci di governare».