Lanzillotta: un'agenda comune dei riformisti
L'ex ministro del Governo Prodi: «Montezemolo futuro leader? Le leadership si misurano sul campo»
ROMA - Il governo di Silvio Berlusconi «ha perso la sfida di creare un'Italia liberale e moderna» e il giudizio della fondazione Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo sul 'fallimento' del Cavaliere è «condivisibile». Linda Lanzillotta, ex ministro del governo Prodi ed ora esponente dell'Alleanza per l'Italia di Francesco Rutelli, è convinta che «un nuovo polo debba aggregare tutte le forze riformiste e innovative dei due schieramenti, sia quelle che sono già politicamente visibili come l'Udc e Fli, sia quelle che non lo sono» e che intercetterebbero i consensi del partito dell'astensionismo.
Montezemolo alla fine intraprenderà la carriera politica? «Lui - risponde la Lanzillotta - ha sempre negato di volersi impegnare direttamente, se dovesse decidere diversamente si misurerà con la realtà della battaglia politica. E' una personalità che ha da dire, ma i leader si misurano sul campo e sul terreno del confronto, niente è scontato in politica». Sulla modernizzazione dell'Italia, continua la deputata, Berlusconi «ha fatto molta propaganda ma su tutto ciò che, nella pubblica amministrazione, ad esempio, era valutazione e merito siamo fermi e per la riforma fiscale siamo al palo». Ma neppure il centrosinistra, frenato «da giustizialismo ed estremismi» «è riuscito a far crescere l'Italia». Il Cavaliere vince da anni per mancanza di alternativa? «La mancanza di alternativa è stata determinata dal sistema bipolare e dal fallimento del progetto del Pd che non ha saputo costruire un'alternativa al centrodestra - conclude l'ex ministro -, serve un'alternativa che superi il bipolarismo. Se si lasciano da parte le questioni ideologiche e si parte delle cose da fare, dal fisco all'immigrazione, è possibile costruire un'agenda comune».
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