19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
«Italia pronta per un premier gay»

La stampa estera tifa per Vendola

El Pais: «L'unico candidato della sinistra in grado di battere Berlusconi. Ma al voto battaglia vera tra Pdl e terzo polo»

ROMA - Per qualcuno «é quello che fa sognare». Per altri «è carismatico ma non può unire tutto il centrosinistra, meglio Chiamparino». Per molti «è l'unico che possa battere Berlusconi, ma c'è un'impossibilità metafisica che i dirigenti del Pd possano accorgersene». Per i corrispondenti dall'estero in Italia Nichi Vendola può essere un jolly nelle mani del centrosinistra. Ammesso che superi le ostilità interne. Poi, certo, la partita contro Berlusconi non sarà affatto facile e nessuno scommette sulla vittoria. Ma l'Italia è pronta per un premier gay? Su questo in pochi hanno dubbi: sì, il Paese è più avanti della «casta politica» e ben oltre gli schematismi nei quali si vorrebbe rinchiudere il mondo cattolico.

Anzi, osserva con una punta di ironia Sabina Castelfranco di Cbs News, «avremo prima un premier gay che un premier donna». Vendola, spiega, «potrebbe essere un valido candidato, ottenere voti, in Puglia è andato bene e si è dato da fare a livello nazionale, non è un deputato di quelli che non si sa chi siano...». E poi «altrimenti chi altro ha il Pd, non hanno nessuno...». Insomma, sì, sottolinea Salvatore Aloise de 'Le Monde' «perlomeno per una certa parte del Pd Vendola è quello che fa sognare, fa sperare, che può toccare il cuore, funziona, va al di là dello schematismo laici-cattolici. Lui fa pensare che la sinistra possa dire ancora la sua, gli altri è come se avessero già fatto un accordo preventivo con i moderati, con Casini». «Poi - continua Aloise - che possa vincere, è un'altra cosa, anzi la vedo dura ma almeno sarebbe una sfida. Paradossalmente in tutti questi giorni si parla della fine del centrodestra eppure l'impressione è che questa cosa non rappresenti qualcosa di utile per la sinistra».

Miguel Mora Diaz de El Pais non ha dubbi sul fatto che «Vendola possa essere l'unico candidato della sinistra in grado di battere Berlusconi, ma, come abbiamo scritto, c'è una specie di impossibilità metafisica che i dirigenti del Partito democratico possano rendersi conto che il loro momento politico è finito e aprano il partito a volti nuovi e idee nuove, a uomini politici meno identificati con la 'casta' di quelli ora alla guida del partito». «Sarà molto dura», dunque, che Vendola possa arrivare ad essere il leader del centrosinistra. Il problema non sta nel fatto che sarebbe il primo premier dichiaratamente gay perchè «il paese è pronto, lui non è certo il demonio per i cattolici, è stato discepolo di un santo (monsignor Tonino Bello, ndr), sa come dialogare con i cattolici ben più di Casini e Rutelli e rappresenta valori che per la Chiesa sono più accettabili di quelli di Berlusconi» .

I problemi sono tutti interni al Pd. Massimo D'Alema ha già espresso il suo veto. «Bisognerebbe chiedersi - continua Mora Diaz - se D'Alema lavora per il trionfo della sinistra in Italia o per Berlusconi, per chi tifa e quale governo gli piacerebbe. Insomma mi pare che non si sia imparato niente dalla figuraccia in Puglia». Per il corrispondente de El Pais «le elezioni ci saranno, in primavera, ma la battaglia sarà non tra Pd e Pdl ma tra Pdl e il terzo polo, il Partito democratico rischia di diventare la terza forza nel Paese».