29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Testamento biologico

Sacconi: senza valore i registri dei Comuni

Netto il giudizio del Ministro del Welfare: «Non ci siamo assopiti. Il tema rimane al centro dell'attività del Governo»

ROMA - I registri dei testamenti biologici dei Comuni «non valgono niente, sono pericolosi per la privacy e sono azioni demagogiche con un altro scopo». E' netto il giudizio del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sul fenomeno che sta prendendo piede in alcuni territori.

Il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, ha precisato che il ministero sta «elaborando una risposta comune con il ministero degli Interni» e ha aggiunto che sta prevalendo una «sorta di deregulation: si stanno organizzando nella maniera più diversa - ha spiegato - c'è chi usa il registro come deposito di testamenti al Comune o come registro di testamenti depositati altrove, c'è chi li manda al ministero che li rimanda al mittente, ci sono le più svariate iniziative sul territorio. Ma riteniamo bisogna fare ordine perché non riteniamo sia un servizio ai cittadini e non offre un servizio 24ore su 24 e dunque «potrebbero crearsi situazioni veramente pesanti sul piano della libera scelta del cittadino» se l'autore del testamento non dovesse riuscire ad «accedere in qualunque momento» per poter eventualmente modificare il testamento.

Il governo, ha ribadito Sacconi, «rimane contrario ad ogni processo eutanasico e gli stati vegetativi permanenti non sono né un caso di fine vita né di accanimento terapeutico», ha sentenziato il ministro. «Non ci siamo assopiti su questi temi - ha tenuto a sottolineare - che rimangono al centro della attività del governo».