26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Il Presidente della Repubblica

P3, Napolitano: che squallore, la Magistratura vada a fondo

«Intervenire senza incertezze. Ma il paese ha gli anticorpi». Monito al Governo: ora il Ministro dello Sviluppo. Da me nessuna interferenza nel dibattito politico o lavoro Camere»

ROMA - I temi dell'agenda politica ci sono tutti ma ci sono anche nette precisazioni e prese di distanza rispetto ai tentativi di tirare in ballo il Quirinale nel 'polverone' politico. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontra la stampa parlamentare per la tradizionale cerimonia del Ventaglio e con parole chiare esprime preoccupazioni, auspici, fiducia nel futuro del Paese. Oltre a chiedere nettamente al governo, che «non può sottrarsi», l'adempimento di «decisioni dovute» come la nomina del presidente della Consob e del ministro dello Sviluppo economico, posto strategico e vacante dalle dimissioni, oltre due mesi e mezzo fa, di Claudio Scajola.

Lo scandalo della P3 è sotto gli occhi di tutti, lo «squallore è certo» e Napolitano chiede rigore ed equilibrio: «Ci indigna e allarma l'emergere di fenomeni di corruzione e di trame inquinanti anche ad opera di squallide consorterie - dice -, ma la nostra democrazia e vorrei dire la collettività nazionale dispone di validi anticorpi». «L'importante, ora - chiede il presidente - è che si riesca a far fare fino in fondo il proprio lavoro alla magistratura per accertare i fatti e le eventuali responsabilità. Anche perchè, purtroppo, molto spesso, l'esplosione sulla stampa di notizie relative ad inchieste non aiuta affatto il lavoro di quelli stessi magistrati ai quali pubblicamente si applaude». E' evidente la richiesta di equilibrio che il Capo dello Stato lancia a tutti, forze politiche, società civile, stampa.

Il ruolo del Parlamento - Insomma, spiega,«si deve intervenire senza alcuna incertezza o reticenza su ogni inquinamento o deviazione nella vita pubblica e nei comportamenti di organi dello Stato: ma senza cedere a nessun gioco al massacro tra le istituzioni e nelle istituzioni». Anzi, tutto in chiave del rispetto dei diversi ruoli è l'auspicio che i rapporti tra governo e Parlamento si «dispieghino in modo da consentire il più attento vaglio delle soluzioni legislative da adottare, specie quando si tratti di problemi particolarmente complessi». Il tempo del dibattito parlamentare, benitenso, non è «qualcosa di abnorme, uno spreco, un segno di disfunzione», anche quando l'iter sia «laborioso» come nel caso del ddl intercettazioni che però mostra ora un bilanciamento tra i vari diritti e le diverse esigenze. Bene cercare soluzioni di snellimento dell'attività legislativa, dunque, ma bisogna tenersi lontano, avverte Napolitano, da «semplificazioni eccessive e sommarie polemiche».

Poi le precisazioni. Innanzitutto Napolitano rivendica di non aver mai interferito nè nel dibattito politico nè nel lavoro del Parlamento anche per quanto riguarda «la vicenda della controversa legge» sulle intercettazioni. «Il ruolo del presidente della Repubblica è risultato, io credo, più che mai chiaro - ha sottolineato - e non vedo come si possa equivocare». Altra questione i ricorrenti 'rumors' su governi di larghe intese, tecnici o di transizione che potrebbero nascere con la 'benedezione' del Colle: «Poichè tutti giorni voi giornalisti descrivete ipotesi e scenari - ha detto Napolitano ricevendo i cronisti per un brindisi al termine della cerimonia - ho voluto cortesemente comunicarvi ed informarvi che di tutto questo io non mi interesso».

Opposizioni compatte nel plauso a Napolitano sul caso del ministero dello Sviluppo economico anche perchè, ha osservato il segretario del Pd Pierluigi Bersani, «ci sono pezzi di industria in discussione e nessuno se ne occupa». Per Antonio Di Pietro dell'Idv, poi, «ora che anche il Capo dello Stato ha denunciato le gravi responsabilità del Governo nel non provvedere alla nomina del nuovo ministro dello Sviluppo economico, nel fregarsene della necessità di fare pulizia delle consorterie e dopo che tutte le categorie protestano per le misure della manovra» Silvio Berlusconi deve «andare a casa al più presto» e si deve «dare agli italiani la possibilità di tornare alle urne». Per la presidente del Pd Rosy Bindi, infine, è apprezzabile l'allarme di Napolitano sullo squallore della P3 ma «le reazioni scomposte di esponenti del governo e della maggioranza e il tentativo di minimizzare quanto sta emergendo dalle indagini della magistratura non aiutano fare chiarezza sulle responsabilità e anzi contribuiscono ad alimentare sfiducia e rassegnazione nei cittadini».