29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Inchiesta P3

Capaldo: società segreta che condizionava le istituzioni

Il PM della Procura di Roma: senza intercettazioni «non avremmo mai scoperto nulla»

ROMA - Il pm della procura di Roma Giancarlo Capaldo, che coordina l'inchiesta sugli appalti per l'eolico in Sardegna, sostiene che «quello che è emerso» dalle intercettazioni e dalle indagini «è davvero devastante. Riguarda l'assetto della società civile, configura un condizionamento della civiltà democratica», perchè «ci sono interferenze effettuate da una società segreta che determinano condizionamenti sulla politica, sulle istituzioni, sulla vita stessa dei cittadini». «Magari - spiega a Repubblica - non sono violenze, estorsioni, omicidio, ma fanno sicuramente un gran danno alla nostra società. E i cittadini, più che la magistratura, possono emettere giudizi morali, perchè quello che sta emergendo è davvero preoccupante».

«L'indagine dei Carabinieri di Roma - spiega il magistrato - era iniziata nei confronti di alcuni camorristi, o presunti tali, che avevano progettato di realizzare casinò on line e gestire un giro di scommesse a livello nazionale e internazionale. Questa era l'inchiesta iniziale». Ecco quindi il ruolo chiave degli ascolti telefonici: «intercettando alcuni indagati napoletani - racconta il magistrato - sono spuntate alcune vicende distinte che avevano una rilevanza penale e quindi abbiamo messo sotto controllo altre utenze». Insomma, ruolo chiave, anche questa volta, delle intercettazioni. Per questo, Capaldo spiega di non voler entrare «nel dibattito politico sulla riforma, ma è chiaro - afferma - che senza le intercettazioni non avremmo scoperto nulla».