25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Inchiesta eolico

Cosentino si è dimesso da sottosegretario

«Accuse infondate, ma tutelo il governo». Così sarà evitato il voto sulla mozione di sfiducia avanzata da Pd e Idv. Anche Casini avrebbe votato sì

ROMA - Alla fine la decisione è stata presa: Nicola Cosentino si è dimesso dalla carica di sottosegretario all'Economia. Decisione presa nel corso dell'incontro con il premier Silvio Berlusconi, che dunque si è convinto che quella delle dimissioni dal governo (e non da coordinatore del partito in Campania) era l'unica strada per disinnescare la mina della mozione di sfiducia, che mercoledì sarebbe stata posta in votazione alla Camera. Nelle prossime ore è attesa la comunicazione ufficiale.

MI DEDICO AL PDL CAMPANIA - Nicola Cosentino lascia la carica di Sottosegretario all'Economia del Governo Berlusconi per non esporre l'esecutivo a quella che si annuncia una resa di conti interna al Pdl, in Campania fra lui e Italo Bocchino, e a livello nazionale fra il Premier Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. E, forse non a caso, la formalizzazione delle dimissioni da Sottosegretario, arriva con una nota di settanta righe su carta intestata del Pdl, non del ministero dell'Economia, nè dello stesso Cosentino.
Il quale respinge ogni accusa di dossieraggio ed associazione segreta, assicura la «piena condivisione» della sua posizione da parte di Silvio Berlusconi, punta il dito contro Italo Bocchino e Gianfranco Fini chiamati per nome e cognome, ispiratori di «manovre interne» al Pdl «contro il cambiamento» che Cosentino e Berlusconi «fermeranno insieme»: da presidente del Pdl il Premier, da coordinatore campano l'ormai ex sottosegretario. Perchè «risibile» appare a Cosentino il tentativo di Fini e Bocchino di far passare la richiesta di sue dimissioni come difesa della legalità: trattasi invece, a giudizio di chi era e resta il coordinatore del Pdl in Campania, del tentativo di «aumentare il potere di Bocchino» nella regione.
«Ho deciso di concerto con il Presidente Berlusconi di rassegnare le mie dimissioni da sottosegretario - annuncia e avverte Cosentino nella sua dichiarazione- per potermi completamente dedicare alla vita del partito, particolarmente in Campania, anche al fine di contrastare tutte quelle manovre interne ed esterne poste in essere per fermare il cambiamento».

BERLUSCONI: SCELTA CONDIVISA - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, spiega di aver condiviso la scelta di Nicola Cosentino di dimettersi da sottosegretario all'Economia, ma allo stesso tempo si dice convinto della sua «totale estraneità» alle accuse che gli sono state rivolte.
Scrive il premier in una nota: «Ho condiviso la decisione di Nicola Cosentino di dimettersi da Sottosegretario. Ho altresì avuto modo di approfondire personalmente e tramite i miei collaboratori la sua totale estraneità alle vicende che gli sono contestate».
«Sono quindi certo - prosegue Berlusconi - che la sua condotta durante la campagna elettorale per la Regione Campania è stata improntata alla massima lealtà e al massimo impegno per ottenere la vittoria di Stefano Caldoro».
«Ritengo quindi - conclude il premier - che l'onorevole Cosentino potrà proficuamente continuare a svolgere il suo importante ruolo politico nell'ambito del nostro Movimento per consentirci di conseguire ancora quegli eccellenti risultati di cui è stato artefice come coordinatore regionale».

FINI: DIMISSIONI DOVEROSE - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, considera le dimissioni di Nicola Cosentino da sottosegretario «doverose e indispensabili».
Parlando nel corso della presentazione del libro In alto a destra, Fini sottolinea: «Dimettersi anche per poter meglio difendersi in sede giudiziaria era per l'onorevole Cosentino un atto di doverosa e indispensabile correttezza istituzionale, per una elementare e solare questione di opportunità politica».