Berlusconi è furioso con Fini
Il Cavaliere critica l'atteggiamento del Colle, ma attende la trattativa di Gianni Letta
ROMA - Una furia contro Fini. Silvio Berlusconi, durante il vertice tenuto ieri a Palazzo Grazioli con lo stato maggiore del partito, non ha lesinato affondi contro un Presidente della Camera che «con Bondi ha fatto cose da pazzi». Un vero e proprio ultimatum contro l'ex leader di An. Il Cavaliere intende «prendere la situazione in mano», tanto da aver assicurato ai suoi interlocutori, e poi ai telegiornali durante i quali è intervenuto, che entro lunedì il problema dovrà comunque essere risolto.
In serata il presidente del Consiglio ha optato per le interviste in tv per spiegare che la sua trasferta internazionale, al contrario di quanto si è scritto, ha portato «concretissimi risultati» e soprattutto che, ora che è tornato in Italia, si occuperà lui di risolvere la situazione «non tranquilla» trovata. «Ghe pensi mi» ha detto il premier al Tg1 e al Tg5.
In realtà si avvicinerebbe l'ultimatum: o Fini rientra o sarà la guerra per farlo fuori politicamente, sarebbe stato il durissimo ragionamento di Berlusconi.
Troppi gli strappi: le dichiarazioni contro il ddl intercettazioni che ieri il presidente della Camera è tornato a proferire, assieme alle parole durissime sul ddl pronunciate anche dal presidente Giorgio Napolitano, che ha parlato di punti di criticità del testo.
Con il Quirinale Berlusconi ha deciso di spendere la carta Gianni Letta per capire meglio «di quali modifiche si parla, cosa ci chiedono e cosa possiamo dare».
Lo scenario peggiore, quello della frattura con Fini, non spaventa comunque Berlusconi, tanto che secondo alcune fonti avrebbe ricordato ai suoi interlocutori come il governo Prodi sia andato avanti con due senatori di vantaggio per due anni, quindi «possiamo farcela tranquillamente anche noi senza quelli».